In un’intervista a Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, pubblicata nella giornata di sabato 16 maggio su “Il Messaggero”, c’è un passaggio sull’Ops su Ubi.
Concludiamo con il capitolo Ubi Banca, chiede il giornalista Osvaldo De Paolini. L’Antitrust ha deciso di approfondire le dinamiche concorrenziali dell’Ops. Come pensate di rispondere?
“Intesa Sanpaolo ha sempre avuto rapporti eccellenti con le Autorità di vigilanza, improntati al massimo rispetto e collaborazione. Così faremo anche in questa occasione. È quanto ci si aspetta da chi a livello internazionale è percepito come una bandiera, un punto di forza dell’Italia. Nel caso specifico siamo convinti di aver promosso un’operazione con una valenza strategica e un grande significato per il sistema bancario italiano e europeo, tanto da essere intenzionati a portarla a termine anche con adesioni pari al 50% più un’azione”.
Non crede che la reazione degli azionisti storici di Ubi sia anche il risultato di una posizione antagonista che fin da subito le hanno cucito addosso?
“Ma non è vero. Fin dal primo momento abbiamo risposto positivamente ad ogni istanza, sul fronte della presenza sui territori, della valorizzazione delle persone, sul rafforzamento degli interventi per il sociale, della attenzione per il valore del marchio, dell’occupazione e dell’assunzione di giovani. Per non parlare del credito alle imprese e alle famiglie: non ridurremo i fidi ma porteremo nuove risorse. Come nel caso di Pavia dove creeremo un polo per l’agroalimentare. La forza della nostra banca, un unicum a livello europeo, nasce dal radicamento nei territori, nelle comunità. Dai forti legami con imprenditori che rappresentano eccellenze a livello mondiale. Dalla stabilità dell’azionariato, grazie al supporto fondamentale delle fondazioni. Per questo abbiamo fatto nostra ogni istanza, ogni giusta osservazione.
Ho intenzione di continuare in un atteggiamento di dialogo e di apertura per raccogliere suggerimenti da imprenditori e fondazioni azioniste di Ubi, affinché insieme si dia vita ad un gruppo ancora più forte”.
commenta