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La polemica

Tamponi, scontro Gori-Malanchini: “Li paga il Rotary”; “Getta fango sulla Regione”

Botta e risposta a distanza tra il sindaco di Bergamo e il consigliere regionale bergamasco sui tamponi

È scontro tra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il leghista Giovanni Malanchini, consigliere regionale. Tema della diatriba sono i tamponi che tra poche settimane dovrebbero essere fattia gran parte della popolazione bergamasca per scoprire chi sono i nuovi contagiati da Covid-19.

“Entro fine mese – ha scritto Gori con un tweet – la provincia di Bergamo potrà contare su 4.000 tamponi/giorno. Grazie a chi? Al Rotary e ad alcune aziende private, che a loro spese hanno acquistato attrezzature robotizzate negli Usa e reagenti in Uk. Quel che la Regione avrebbe dovuto fare e non ha fatto”.

Un attacco alla Giunta di Attilio Fontana che non è stato digerito dal consigliere Malanchini, che ha risposto: “Una cosa è certa, a Gori piace sempre salire sul carro dei vincitori. In queste azioni non ci sono vincitori né vinti, sono grandi opere di solidarietà mandate avanti in collaborazione con alcuni rappresentanti dell’istituzione regionale e con le aziende sanitarie, sulle quali nessuno di noi ha voluto mettere il cappello”.

“Gori – continua Malanchini – dichiara che entro fine mese la provincia di Bergamo potrà contare su 4 mila tamponi al giorno e questo sarà possibile solo grazie al Rotary e ad alcune aziende private. Peccato che il sindaco ometta di dire che il Distetto Rotary 2042 ha dialogato fin dall’inizio, anche su questa operazione, con alcuni rappresentanti dell’istituzione regionale. Da settimane sono in contatto col professore Alberto Barzanò per valutare la tecnologia proposta e l’insediamento della stessa. Invece di gettare fango su Regione Lombardia – conclude il consigliere -, Gori se la prenda con i compagni al Governo, che oltre a non inviare reagenti per i tamponi, stanno prendendo in giro gli italiani e lasciando morire, senza aiuti di alcun tipo, tante attività della regione più ricca d’Italia”.

“A me interessa solo che i cittadini entrati in contatto con il virus abbiano la possibilità di fare rapidamente un tampone, cosa che finora nella maggior parte dei casi non è accaduta o è avvenuta con settimane di ritardo” è la contro replica di Gori.

“Non mi prendo alcun merito sulle macchine donate dal Rotary – continua il sindaco di Bergamo -, e non sono certo accusabile di partigianeria: ieri ho evidenziato il ritardo con cui il commissario Arcuri (quindi il governo) si è attivato per l’approvvigionamento dei reagenti. Ciò detto, non si possono tacere le gravi carenze della Regione: possibile che abbiamo dovuto aspettare 2 mesi e il contributo dei Rotary per moltiplicare i tamponi a Bergamo? Per mesi mi sono sentito rispondere dagli assessori regionali che era ‘impossibile’ reperire attrezzature e reagenti. Gli acquisti che il Rotary ha fatto negli USA e in Inghilterra dimostrano che bastava metterci un po’ di impegno”.

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