È convocata per le 10 di mercoledì 13 maggio la seduta plenum ordinaria del Consiglio Superiore della Magistratura che dovrebbe nominare Antonio Angelo Chiappani nuovo capo della Procura di Bergamo.
Il condizionale è d’obbligo, ma la relazione che accompagna l’ordine del giorno, disponibile sul sito del Csm, dà il 66enne favorito per prendere il posto lasciato da Walter Mapelli, deceduto l’otto aprile dello scorso anno dopo una lunga malattia.
Nominato con decreto ministeriale il 19 marzo 1983, Chiappani è stato dal 15 giugno 1984 sostituto procuratore della Repubblica a Brescia e dal 10 ottobre 2014 è Procuratore della Repubblica del Tribunale di Lecco.
Il bresciano (di Orzinuovi) avrebbe ormai superato la concorrenza degli altri candidati: Mario Venditti, Lucia Musti, Alessandro Mancini, Grazia Pradella, Calogero Gaetano Paci, Nicola Serianni, Enrico Pavone ed Elio Romano.
“Esaminati approfonditamente i fascicoli personali degli aspiranti e la documentazione depositata nella presente procedura di concorso – si legge nella relazione – il dottor Chiappani risulta certamente il magistrato più idoneo, per attitudini e merito, al conferimento dell’ufficio di Procuratore della Repubblica del Tribunale di Bergamo”.
“Un magistrato – prosegue il documento – ormai veramente esperto, perfettamente padrone sia della materia penalistica sostanziale e processuale che delle tecniche di investigazione e di argomentazione, l’una e le altre profuse con sagacia, impegno e acume anche in settori particolarmente complessi e insidiosi quali quelli da lui indagati.
Le eccellenti qualità personali e professionali, l’entusiastico spirito di servizio, le ottime doti di intelligenza e di carattere e il ben avvertito senso dell’Istituzione che egli rappresenta rendono il dottor Chiappani senza dubbio meritevole di ogni più positiva valutazione della sua professionalità”.
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Il magistrato ha già in mente qualcosa per gli uffici di piazza Dante: “Ha elaborato articolate proposte organizzative per l’ufficio che aspira a dirigere, contenute in un documento che rivela sicura conoscenza dell’attuale assetto organizzativo della Procura di Bergamo e della realtà criminale del territorio”.
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