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Fine della missione

I sanitari russi lasciano Bergamo: “Ma l’ospedale da campo rimane per la Fase 2”

Il contingente, formato da 32 sanitari, era alla Fiera dal 6 aprile: il presidio in Fiera non perderà la sua funzione, in vista di una possibile ripresa del virus e per i controlli post dimissione.

I militari russi salutano e tornano a casa: il contingente formato da 32 sanitari, arrivato in aiuto alla fine di marzo nell’ambito della missione “Dalla Russia con amore”, è stato congedato giovedì 7 maggio dal presidio medico avanzato dell’Asst Papa Giovanni XXIII alla Fiera di Bergamo.

Dopo un periodo di training all’Ospedale di Bergamo, i russi hanno lavorato al presidio della Fiera dal 6 aprile, occupandosi in particolare dei pazienti ricoverati in terapia intensiva.

“Grazie al contingente russo e in particolare al personale sanitario che ci ha supportato nel nostro Presidio medico avanzato fin dal primo giorno della sua apertura, dando un contributo fondamentale nella gestione dei pazienti, in particolare quelli più gravi – ha dichiarato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Abbiamo fatto un lavoro importante e siamo un esempio di integrazione tra diverse istituzioni, che hanno dimostrato di saper lavorare insieme per dare una risposta veloce e qualificata ai bisogni di un territorio travolto da un’emergenza senza precedenti”.

La partenza dei militari russi coincide con l’avvio per il Papa Giovanni XXIII di una fase 2, dove il Presidio medico avanzato alla fiera di Bergamo, se opportunamente sostenuto da Protezione civile e ANA, resterà per supportare un eventuale necessità di posti letto. Attualmente sono ricoverati 34 pazienti di cui 6 in terapia intensiva e 28 in degenza bassa intensità.

“Fortunatamente a oggi la pressione per i ricoveri è terminata – ha specificato la dottoressa Stasi – ma il presidio in Fiera non perderà la sua funzione, che è quella di restare prudenzialmente allestito in vista di una possibile ripresa del virus, e di essere impiegato per tutti quei bisogni, ambulatoriali soprattutto, legati alla Fase 2. Il Covid è una malattia che richiede anche controlli successivi alla dimissione e grazie a questa struttura avremo ulteriori spazi da utilizzare in tal senso”.

Presenti al saluto il Prefetto di Bergamo Enrico Ricci, gli assessori regionali Claudia Terzi e Pietro Foroni, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il comandante del contingente russo Generale Maggiore Sergey Kikot, il Generale di Corpo d’armata dell’Esercito italiano Giuseppenicola Tota, Comandante del Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto, il direttore sanitario del Papa Giovanni XXIII Fabio Pezzoli, Oliviero Valoti, responsabile sanitario del presidio ospedaliero alla Fiera di Bergamo, Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Alpina, la presidente di Emergency Rossella Miccio e la responsabile del gruppo della ONG presente a Bergamo, Gina Portella.

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