Nel mese di marzo a Orio al Serio hanno volato solamente 100mila passeggeri, il 90,2% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno quando furono 1.019.793, e sono stati effettuati 2.903 movimenti (-57,5%). Un dato senza dubbio drammatico per uno scalo, qual è quello bergamasco, che negli ultimi anni ci ha abituati a numeri di altro spessore.
Il calo dei numeri dell’aeroporto di Orio al Serio è preoccupante, ma alla luce dei vari decreti c’era da aspettarselo.
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Per questo il presidente di Sacbo Giovanni Sanga preferisce guardare avanti e accoglie con grande ottimismo la decisione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, di comprendere anche lo scalo bergamasco in quelli riaperti martedì 5 maggio ai voli passeggeri: “È di importanza fondamentale – spiega Sanga – perché ci permetterà di iniziare a lavorare pensando alla prossima fase, quando l’aeroporto riprenderà a pieno ritmo”.
“Bisogna comunque inquadrare bene la questione: l’aeroporto Il Caravaggio non è mai stato chiuso perché i voli merce sono sempre proseguiti, seppur con un’intensità diversa a seconda dei periodi. Inoltre, lo scalo è rimasto aperto per tutti i voli di natura sanitaria, militare e di protezione civile – sottolinea Sanga -. Erano bloccati i voli passeggeri, che ora sono stati ripristinati tenendo conto delle condizioni in cui si opera. Questo decreto ha inserito il nostro scalo tra quelli che possono tornare a operare: è vitale per noi, si tratta del primo atto che ci porterà, con i tempi previsti da chi di dovere, al ritorno del pieno ritmo. Limiti e divieti vigenti vanno comunque tenuti presenti. Ma ora questa riapertura ci consentirà di iniziare ad avviare tutto il lavoro strutturale e organizzativo”.
Come torneranno i passeggeri nei gate questo è ancora presto per saperlo: “Su tutti questi punti lavoreremo a partire dai prossimi giorni – spiega Sanga -, attendendo anche le indicazioni che ci arriveranno da Enac e dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal ministero della Sanità. Anche in volo è ancora tutto un punto di domanda: l’unica cosa certa è che ogni situazione verrà calcolata nel minimo dettaglio per garantire la sicurezza a tutti”.
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