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Via libera dal consiglio

Regione Lombardia, 3 miliardi per il rilancio: alla Bergamasca 52 milioni

Le risorse per fronteggiare l’impatto economico dell’emergenza. Malanchini (Lega): "Così ripartiremo". Carretta: "Provvedimento sbilanciato verso i piccoli comuni"

Via libera dal Consiglio regionale della Lombardia alla legge che stanzia tre miliardi di investimenti in opere pubbliche, di cui 400 milioni per Comuni e Province, per opere immediatamente cantierabili. Solo in Bergamasca arriveranno 52.950.000 euro.

Nel merito è intervenuto Giovanni Malanchini, Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia: “Mentre il Governo è impegnato a gestire decine di task force che da settimane emanano decreti pasticciati, Regione Lombardia riparte da sola e lo fa non con le chiacchiere ma con i fatti. Con quello che è stato ribattezzato il ‘piano Marshall’, ma che io chiamerei il ‘piano Fontana’, la Lombardia con proprie risorse mette sul piatto 3 miliardi per investimenti in opere pubbliche in tutta la Regione, di cui 350 milioni per i Comuni e 51 le Province. E ci sono 82 milioni per stabilizzare il personale sanitario che da precario sta lavorando in questa emergenza, nonché 10 milioni per la produzione di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale. Un piano di investimenti mai visto a livello regionale, che servirà a ripartire dopo l’emergenza Coronavirus”.

Malanchini prosegue dicendo che “secondo il Pd la Regione agevola i piccoli Comuni e penalizza quelli grandi. Tutti in sintonia con le campane stonate di Sala, Gori, Del Bono e compagnia bella. Domanda: cosa hanno fatto il Pd e il Governo per tutti i Comuni, piccoli e grandi? Il fatto che Bergamo, con i suoi 243 Comuni, sia la provincia che percepisce di più dopo Milano, é indice di vicinanza al territorio, di capacità di stare vicini a quei sindaci che, senza grandi strutture e con poche risorse, sono il punto di riferimento della gente e delle aziende in difficoltà. Mentre il Pd vuole finanziare opere nei salotti belli delle città capoluogo, noi guardiamo ai campanili di montagna e di campagna, dove i sindaci, siamo certi, sapranno usare al meglio queste risorse per realizzare opere utili ai cittadini e far ripartire la nostra economia”.

Alle parole di Malanchini replica il Consigliere regionale Niccolò Carretta (Lombardi Civisi Europeisti) che si è astenuto dal voto. “Nonostante il lavoro d’Aula – sostiene – il provvedimento regionale resta molto sbilanciato verso i piccoli comuni. Certo di assicurare uguale dignità credo anche che questa crisi necessitasse di miliardi per i lavori pubblici delle medie e grandi città, come Bergamo, affinché grandi opere di manutenzione potessero attivare un indotto maggiore. Ad ogni modo – aggiunge Carretta – si tratta di denaro a debito, e questo è un aspetto che va spiegato ai cittadini lombardi. Sono soldi che andranno soprattutto nelle infrastrutture, ma che a mio avviso non sono ancora sufficienti per una Regione come la nostra e soprattutto per una città come Bergamo che dopo la crisi sanitaria sarà destinata a soffrirne una anche economica. Riconosco gli sforzi, ma non posso accontentarmi, per questo motivo sono stato l’unico ad astenermi, pur senza polemica e riconoscendo che è un primo passo significativo”

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