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La studentessa

Dalla Francia a Bergamo per l’Erasmus: l’esperienza di Agathe spezzata dal Covid-19

L’esperienza di Agathe è stata breve, ma non priva di emozioni.

Agathe Bonin è una dei tanti ragazzi in Erasmus in Italia che, a causa dell’emergenza dettata dal coronavirus, sono stati costretti a tornare nei propri paesi di provenienza prima che il nome della Lombardia fosse accostato dal temutissimo appellativo di “zona rossa”.

L’esperienza di Agathe è stata breve, ma non priva di emozioni. Arrivata a settembre e tornata a Lione a febbraio, la studentessa dichiara che l’Italia, con la sua arte e la sua cultura, è un paese che le è piaciuto molto. La sua scelta su dove svolgere l’esperienza Erasmus è ricaduta su Bergamo poiché era la città con l’università più vicina al suo paese d’origine e inoltre, nella città dei mille, conosceva già delle persone che l’hanno convinta nel scegliere questa meta.

Agathe ha studiato italiano a scuola ed è stata la sua professoressa madrelingua a farla innamorare della nostra cultura. “Una cosa che voi fate spesso, e che mi manca poter fare, è l’aperitivo. Voi avete il culto dell’aperitivo! – afferma Agathe, e aggiunge –  Voi siete ospitali, molto calorosi, inclusivi. È una caratteristica di tutti gli italiani che ho incontrato”.

Finirà l’anno accademico con l’Università degli Studi di Bergamo seguendo le lezioni tramite la piattaforma digitale di Microsoft Teams e nel pensare a delle differenze fra la didattica italiana e quella francese, la giovane universitaria sottolinea come le lezioni in Italia siano più teoriche, a differenza di quelle francesi dove viene particolarmente privilegiata la pratica.

Insomma, benché l’Erasmus di Agathe sia capitato nel momento sbagliato, lei non si è lasciata demoralizzare e porta nel cuore il ricordo di questa piccola città che per qualche mese è stata anche sua: Bergamo.

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