Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un giovane praticante avvocato.
“Buongiorno, è con molto rammarico che mi trovo costretto a scrivere a voi di Bergamonews.
Sono un praticante avvocato del Consiglio di Bergamo e come molti altri colleghi in questo periodo di emergenza siamo ancora un volta addossati alle nostre famiglie.
Gli studi, la pratica senza guadagni e ora mesi interi senza aiuti da parte della nostra Cassa forense, la quale senza iscrizione non prende in considerazione ipotesi di sostegno economico. Ebbene questa iscrizione costa e grava anche sulle tasche di un avvocato abilitato, quindi capite bene che noi praticanti, salvo rari casi, non ci iscriviamo alla Cassa forense, dovendo già pagare l’iscrizione annuale al consiglio dell’Ordine sempre di tasca nostra.
All’età in cui un adulto dovrebbe quantomeno provvedere a sé, noi, generazione di studiosi, con il sogno di arrivare a svolgere quella tanto prestigiosa attività, ancora una volta dobbiamo chiedere sostegno ai genitori e gravare sulle loro tasche.
Mi rivolgo a voi dunque per dare voce anche a noi, e far arrivare questa mia lettera al Ministero della Giustizia o quantomeno al Presidente del Consiglio degli avvocati di Bergamo”.
Lettera firmata
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