• Abbonati
La testimonianza

Diventare mamma ai tempi del Covid: “In ospedale sola e più spaventata”

Il racconto di Mirta Crippa, che sabato 29 marzo ha dato alla luce il suo secondogenito: "Il papà l'ha conosciuto tramite whatsapp"

“Ero sola in ospedale dopo aver partorito: mio marito vedeva suo figlio solo tramite whatsapp”. Anche la nascita di un figlio, in tempo di Coronavirus, è un’esperienza difficile da affrontare. Ce lo conferma Mirta Crippa, diventata mamma per la seconda volta sabato 29 marzo, proprio nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria.

Il piccolo Devis è venuto alla luce poco dopo la mezzanotte all’ospedale Bolognini di Seriate. La gioia per i genitori, Mirta e Dylan, è stata immensa, così come per il fratellino maggiore Liam che a maggio festeggerà il suo secondo compleanno. Ma ai tempi di Coronavirus molte sono state anche le preoccupazioni.

“La paura è stata tanta, tantissima – racconta Mirta -. Io e mio marito ci siamo recati in ospedale insieme, con la speranza di poter vivere vicini le ore del travaglio. Così non è stato: il travaglio l’ho affrontato da sola. Ero spaventata e la presenza di mio marito sarebbe stata sicuramente di grande aiuto. Quando sono entrata in sala parto, Dylan ha avuto il permesso di entrare: giusto il tempo di veder nascere suo figlio ed ero di nuovo sola”.

A causa del Coronavirus, anche il personale medico era ridotto: al momento della nascita erano presenti solo un’ostetrica e la sua aiutante.

I dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, sono obbligatori anche durante il parto: “Partorire con la mascherina non è stato affatto facile, ho addirittura avuto la sensazione di non riuscire più a respirare, ma non mi è mai stato permesso di toglierla”.

Durante la degenza in ospedale post parto, mamma Mirta è rimasta nuovamente da sola: nonni, parenti ed amici non hanno mai potuto farle visita. Nel frattempo, in Alta Valle Seriana a Songavazzo, papà Dylan e il fratellino Liam erano impazienti di conoscere Devis.

“Quando ero in ospedale, mio marito vedeva suo figlio solamente tramite le foto che gli inviavo tramite whatsapp. In camera ero sempre da sola e le ostetriche mi raggiungevano solo in caso di necessità. Finalmente, poi, è arrivato il momento delle dimissioni e anche padre e fratellino hanno potuto abbracciare il piccolo Devis. I suoi nonni, però, non hanno ancora conosciuto il nipotino; la curiosità dei parenti è tantissima, il bimbo cresce, ma loro sono ancora in attesa di stringerlo tra le braccia”.

Due anni fa Mirta ha dato alla luce il suo primogenito: “Mettendo a confronto le due esperienze, devo dire che con Liam il parto e i giorni di ricovero sono stati sicuramente più facili: la presenza di marito, parenti e amici più stretti è di grande aiuto e noi mamme ci sentiamo meno sole”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI