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Il ricordo

Addio a Beppe Fenili, la politica bergamasca piange un grande protagonista

Beppe Fenili è morto sabato 2 maggio in Germania, dove era ricoverato per il Covid 19.

È morto Beppe Fenili, un uomo che appassionato di politica e impegnato a difenderla come servizio verso gli altri. Pubblichiamo questo ricordo di Marco Brembilla, assessore al Comune di Bergamo. 

Ricordare Beppe Fenili è ripercorrere 30 anni della mia, della nostra vita, amicizia, condivisione di valori e cammino.

Beppe ci ha lasciato oggi, lontano da casa in Germania, ricoverato per questo maledetto virus che sta facendo mancare persone, affetti, storie; fa mancare importanti amici e punti di riferimento.

L’amicizia con Beppe è almeno trentennale, dalla Democrazia Cristiana in poi, dal suo impegno sociale nel Comitato di quartiere, all’Azione Cattolica.
Lo ricordo Capogruppo nell’ultimo periodo dell’Amministrazione del Sindaco Galizzi e prima ancora Presidente dell’allora Circoscrizione 6, seguito poi alla Presidenza da un’altra sua e nostra carissima amica, Ebe Sorti Ravasio.

Il suo impegno, lo ricordo sempre totalizzante, senza risparmio di energie, con uno stile inconfondibile, fatto di confronti intensi e anche difficili. Lui era così, prendere o lasciare, se ci si impegna si va fino in fondo.
Abbiamo camminato insieme nell’ultimo periodo della DC, nel Partito Popolare poi Margherita e PD.
Innumerevoli le occasioni di incontro e, perché no, anche di scontro, perché le vere amicizie si misurano nella quotidianità, ma anche nell’andare sempre avanti, cercandosi per riprendere ciò che non si poteva interrompere.

Terminata la stagione di impegno attivo nelle istituzioni, è sempre stato presente alle riunioni di Circolo o Assemblea cittadina, nel Comitato di quartiere e nella sua amata Azione Cattolica, amata ovviamente sempre dopo l’adorata moglie Laura.
Nell’Azione Cattolica ha ricoperto impegni importanti come tesoriere e responsabile della casa dell’AC a Rota Imagna.
Ricordo quante volte gli cantavo la canzone di Zucchero e lui rideva, perché sapeva che lo facevo solo per prenderlo in giro.
I ricordi sono tanti, troppi e non riesco a scriverli oggi, soprattutto oggi, quando un velo mi copre gli occhi perché ho perso l’ennesimo amico.
I ricordi vanno alle tante discussioni politiche, a quelle relative alle necessità del “suo quartiere” di Boccaleone che lui amava come un figlio.

In quelle occasioni affioravano le divergenze ma anche le convergenze; certo, dietro la sua innata simpatia e calma si nascondeva un buon mastino, uno che in nome di un obiettivo e per la sua gente non si dava pace. Mi telefonava per questa o quella strada da sistemare, per la passerella, per suggerimenti mai dettati dal caso.
Però vorrei citare anche episodi personali indelebili. Uno su tutti: pochi giorni dopo la morte di mia mamma Beppe mi invitò a cena. Lui e Laura mi fecero trovare ogni ben di Dio, cercando in tutti i modi di farmi passare una serata serena.
Forse non l’ho mai ringraziato abbastanza per quella serata, ma noi ci capivamo.

Al recente congresso dell’Azione Cattolica mi disse “ci tengo che sia tu a portare il saluto dell’Amministrazione. Così è stato e dal palco lo vedevo con gli occhi lucidi e pieni di orgoglio per me, forse immeritati.
Caro Beppe, adesso mi diresti “mochela”, ma quello che ho scritto lo penso veramente; ci manchi già tanto, manchi a Laura e ai tuoi ragazzi come tu li chiamavi; manchi al Circolo e al quartiere.
A me rimane l’onore di esserti stato amico, di aver lavorato con te, proteso come eri sempre a cercare le soluzioni migliori per la nostra gente.
Aiutaci da lassù, fonda un nuovo Comitato perché pensarti fermo proprio non ci riesco.
Un abbraccio,
Marco

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