• Abbonati
A san paolo d'argon

Primo Maggio, messa del vescovo Francesco con e per i lavoratori

La Cantina sociale di San Paolo d'Argon ospiterà quest'anno la messa del Primo Maggio per e con i lavoratori presieduta dal vescovo Francesco.

Alle 10.30 di venerdì Primo Maggio il vescovo Francesco Beschi celebrerà la messa “per e con i lavoratori” alla Cantina sociale di San Paolo d’Argon. Intanto il vescovo invia una lettera a tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Care lavoratrici e cari lavoratori,
desidero raggiungervi in occasione della Festa del Primo Maggio, che quest’anno assume una fisionomia e un significato di particolare valore. Sono state settimane e ormai mesi, in cui le nostre famiglie e comunità, le nostre attività agroalimentari, manifatturiere e industriali, i servizi nel loro ampio ventaglio, hanno subito la violenza del contagio che, particolarmente nel nostro territorio, ha manifestato la sua potenza devastante. I contagiati, i malati, i morti hanno scalato cifre da sgomento e questo è stato il sentimento che nei giorni più oscuri, ci ha attraversato.
Dobbiamo riconoscere che proprio in quei giorni, abbiamo visto non solo la solidità, ma anche la solidarietà di cui siamo capaci. Il lavoro, la competenza e la dedizione di lavoratori e lavoratrici nel campo della sanità e dell’assistenza, della cura e della protezione, della sicurezza sociale in tutti i suoi aspetti, della scuola e della produzione, non sono semplicemente una parentesi da ascrivere ad un’emergenza non misurabile e neppure la risposta dovuta a bisogni essenziali, ma anche e soprattutto la testimonianza di un interiore convincimento, che si è rivelato in maniera limpida e degna di ogni ammirazione.
Dobbiamo riconoscere a noi, prima che di fronte ad altri, che questi convincimenti capaci di renderci degni della nostra umanità, in qualche modo hanno sorpreso noi stessi, oltre che il mondo intero: la cappa di indifferenze, rancori, diffidenze e spregiudicate concorrenze che sembra averli schiacciati nell’angolo più recondito del cuore e della coscienza, è stata sbalzata via, come la pietra che chiudeva il sepolcro di Gesù, nel momento della sua risurrezione.
Ora quella violenza è passata, appunto come un uragano: restano conseguenze non meno gravi e dolorose delle cause che le hanno prodotte. Resta all’orizzonte la possibilità di una nuova irruzione. Ripartiamo, ricominciamo, rinasciamo, risorgiamo: non è una marcia trionfale ed esige senza sconti o incertezze la convinta “condivisione” di tutti. Una “condivisione” in cui non hanno posto secondi fini, egoistiche furberie, disprezzo di quei convincimenti che sono stati il nerbo della risposta determinata alla virulenza del morbo.
Care lavoratrici e lavoratori, imprenditori e dirigenti, siamo consapevoli della gravità della situazione che il mondo del lavoro sta affrontando. Le difficoltà non sono mai mancate, ma la complessità delle attuali condizioni e l’interdipendenza di tutti da tutti, le rende particolarmente impegnative.

Vescovo Francesco Beschi

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Primo Maggio
L'iniziativa
Primo maggio: una mostra online racconta la festa dei lavoratori
angelo borrelli protezione civile
Presto per l'ora d'aria
Borrelli: “Dopo la Pasqua, anche il Primo Maggio lo passeremo a casa”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI