Don Massimo Maffioletti è vicario della città di Bergamo.
Nel giorno in cui la Conferenza episcopale italiana (Cei) si arrabbia col governo Conte sulla mancata apertura delle chiese nella prossima fase 2 e mentre L’Avvenire parla di “ferita incomprensibile e ingiustificata”, lui a Rainews 24 annuncia di essere di diverso parere. “Io non spingo per riaprire subito le chiese” dice.
E spiega perché. “Non c’è soltanto l’eucarestia come momento per trovarci insieme, per fare comunità”.
Infatti cosa ha fatto lui a Longuelo, il quartiere dove è parroco? “Ho chiesto alle famiglie di essere nelle loro case delle piccole chiese. Ai genitori di fare il pane insieme e dare così il senso della domenica, tra i propri cari”.
In questa “fase di deserto – commenta poi – sono uscite cose preziose che niente e nessuno può toglierci. Cosa? Avevamo di prezioso la parola, avevamo le piccole comunità che sono le famiglie: ecco, ora vanno valorizzate”.
“Arriverà – conclude – il tempo per tornare a celebrare tutti insieme”
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