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Dati 2018

Redditi, la mappa dei Comuni: Gorle ancora in testa. Guarda il tuo paese

In.Twig rielabora i dati dei Redditi 2018 resi noti dal Ministero delle Finanze ed emerge che aumentano le differenze tra Nord e Sud Italia e che la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi

Dai dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze Mef sui redditi del 2018, nella giornata di giovedì 23 aprile, evidenziano che in Italia il reddito imponibile pro capite (al netto delle eventuali detrazioni) è di circa 20.000 euro, con un incremento di circa 500 euro rispetto al 2017 (+ 2,8%).

Si confermano le analisi fornite dal Mef stesso sul reddito complessivo che raggiunge un dato medio di circa 21.660 euro, in crescita dell’4,8% rispetto al 2017. Basiglio si conferma il Comune più ricco d’Italia. A sorpresa, Tremezzina e Celle Ligure entrano nella top ten.

In.Twig ha analizzato i dati italiani, Comune per Comune, per mettere in risalto le differenze di reddito imponibile pro capite.

Nella top ten dei Comuni più ricchi d’Italia, Basiglio (MI) mantiene il primo posto seguito da Lajatico (PI) e Tremezzina (CO), grande sorpresa di quest’anno, che guadagna ben 1.894 posizioni passando dal 1.897° posto al 3 °. Si ferma ai piedi del podio, perdendo due posizioni, Cusago (MI). Da segnalare anche il notevole balzo in avanti di Celle Ligure (SV), che recupera 543 posizioni assestandosi al 6° posto.

Generico aprile 2020

Negli ultimi posti della classifica si posizionano i piccoli Comuni di confine Cavargna (CO), Val Rezzo (CO) e Valle Cannobina (VB) con un reddito medio rispettivamente di 5.800 euro, 6.633 euro e 6.792 euro probabilmente dovuto all’economia transfrontaliera.

I Comuni bergamaschi

Nella intera provincia bergamasca la media è di 20.046 euro. Gorle come succede da anni ormai è saldamente in testa con un reddito medio che supera i 30 mila euro. Seguito ancora da Mozzo con 29.622 euro di reddito medio. Quindi Cenate Sotto con 28.120 euro, mentre Bergamo città è quarta posizione con 27.793 euro. Quinto Grumello del Monte (25.393), sesto Ranica (25.380), settimo Ponteranica (28.914).

In fondo alla classifica dei redditi medi Blello  con 13.405 euro di reddito medio. Penultimo Vedeseta con 13.598 euro, terzultimo Cassiglio 14.586, Valtorta 14.881 euro, quindi Fuipiano Valle Imagna 14.915 e Ornica 14.975.

I dati resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sono rappresentati in una Mappa interattiva Comune per Comune su Tableau (clicca qui)  

E la mappa con i dati provinciali

Aumentano le differenze fra Nord e Sud Italia

L'analisi del reddito pro capite evidenzia che il Nord è sempre più ricco e il Sud sempre più povero. A livello regionale, nelle parti alte della classifica non si registrano grandi scostamenti rispetto allo scorso anno: si confermano le posizioni delle cinque Regioni “più ricche” d’Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Trentino Alto Adige e Piemonte). In fondo alla classifica si confermano Molise e Calabria, mentre la Basilicata guadagna una posizione rispetto alla Puglia. Da segnalare il balzo indietro della Regione Valle d’Aosta che in un anno perde 2 posizioni a favore di Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Tutte le Regioni registrano una crescita del reddito medio. A guidare questa classifica è nuovamente la Lombardia (+663) seguita da Umbria (+597), Emilia Romagna (+588) e Basilicata (+582).
La peggiore performance in termini di variazione del dato 2017/2018 la registrano Valle d’Aosta (+368), Calabria (+421) e Sicilia (+437).

Generico aprile 2020

Capoluoghi 

Il triangolo Milano-Bergamo-Monza si conferma il più ricco d’Italia. Posizioni sostanzialmente invariate anche per quanto riguarda la classifica dei primi 10 capoluoghi di provincia: Milano, Monza e Bergamo occupano le prime tre posizioni. Unica variazione il passo in avanti di Lecco, che supera Roma attestandosi al 9° posto.

Generico aprile 2020

Nei Comuni medio-grandi il reddito è più alto

Analizzando i dati tenendo in considerazione l’ampiezza del centro, inteso come numero di residenti, si conferma il reddito medio sostanzialmente più alto nei grandi centri urbani rispetto ai Comuni con meno di 5.000 abitanti. Il gap tende però a stabilizzarsi nel 2018 dove i comuni con meno di 50.000 abitanti registrano un aumento del reddito sostanzialmente pari a quello dei grandi centri; a soffrire maggiormente sono i comuni tra i 50 e i 100 mila abitanti che manifestano un aumento più contenuto.

Generico aprile 2020

La ricchezza è concentrata nelle mani di pochi

L’analisi dei redditi italiani conferma anche per il 2018 che la maggior parte della ricchezza è concentrata nelle mani di pochi: il 42% degli italiani guadagna meno di 15mila euro lordi annui, mentre solo il 4% guadagna più di 60mila euro annui.

Generico aprile 2020

Aldo Cristadoro, data manager e fondatore di IN.TWIG: “Dai dati sui redditi degli italiani del 2018 colpiscono due cose, in particolare. La prima è l’aumento del divario tra il Nord e il Sud del Paese; la seconda è che si cristallizza la differenza tra centri urbani e periferie. Infine, si nota come le Regioni che crescono di più sono quelle che hanno una chiara vocazione industriale e con una forte propensione all’export. La prossima sfida sarà capire quale impatto avrà su questa geografia l’epidemia di Covid19 e il lockdown degli ultimi mesi”.

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