I destinatari della petizione, lanciata il 20 aprile sulla piattaforma Change.org dai sindacati Spi Cgil, Filp Cisl e Uilp, sono Ats Bergamo e Regione Lombardia. Chiedono “verità e trasparenza” sul numero dei decessi e dei tamponi effettuati nelle 65 Rsa della provincia di Bergamo, dove gli stessi sindacati stimano “almeno 1.100 morti dall’inizio dell’emergenza”, pari al 20% per cento circa degli ospiti.
“Mentre, seppur con fatica, il numero di decessi attribuibili all’epidemia sul territorio ha assunto un dimensionamento reale grazie alla collaborazione di istituzioni, università e organi di stampa – si legge nella petizione – per le case di riposo i numeri rimangono ipotesi, ricerche, proiezioni”. Eppure, secondo i sindacati, per avere un quadro completo non servirebbe la collaborazione di più soggetti. “Quotidianamente Ats riceve i report di tutte le Rsa in cui, tra altri dati, ci sono anche i decessi”. Ne fanno una questione di mera “volontà”, visto che non ci sarebbero “ostacoli normativi” nel rendere trasparenti i dati.
Che il clima tra le parti fosse teso lo si era già capito settimana scorsa, quando in un comunicato congiunto i sindacati dei pensionati avevano attaccato l’Agenzia di tutela della salute di Bergamo, dopo un incontro in videoconferenza con il direttore generale Massimo Giupponi. In quell’occasione Augusta Passera (Spi), Caterina Delasa (Fnp) ed Emanuele Dalfino (Uilp) lamentavano una “assoluta mancanza di risposte” sul tema, “non giustificata dai risultati conseguiti e alle azioni fin qui effettuate”. Ats veniva anche accusata di aver fatto da “palo” alla Regione sulla gestione dei posti letto per i malati Covid in arrivo dagli ospedali (Giupponi, nella sua risposta, avrebbe parlato di verifiche di “tutti i requisiti previsti” da parte di Ats, nonostante quei ricoveri “non servissero a decongestionare gli ospedali” perché a quello dovevano pensare gli hotel Covid). In merito ai dati sulle morti nelle case di riposo, la stessa Ats si sarebbe detta impossibilitata a fornirli a causa di una (“non meglio precisata”, sostengono i sindacati) nota della Protezione civile.
Informazioni che ora tornano a chiedere nella petizione online: in particolare il numero totale dei decessi dall’1 marzo ad oggi, dei decessi dello scorso anno nello stesso arco temporale, di quelli attribuiti formalmente al Covid-19 e il quantitativo di tamponi effettuati. Nella tarda serata di martedì erano almeno 50 le firme, numero con ogni probabilità destinato ad aumentare nelle prossime ore. “In questo rumore quotidiano di cifre, ipotesi, curve – concludono i sindacati – il rumore più assordante è il silenzio delle istituzioni”, le stesse che ritengono “responsabili sui dati dei decessi nelle Rsa”. Una situazione drammatica sulla quale ha iniziato a indagare anche la Procura di Bergamo, dopo le ispezioni a tappeto dei Nas e gli esposti depositati nei giorni scorsi in Piazza Dante.
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