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Le scuse

Bergamasche a Genova trattate come untori: la solidarietà del governatore Toti

Il presidente della Liguria e l'assessore al Turismo Berrino scrivono alla signora Andreea e a sua figlia Irene di 12 anni, che sul nostro giornale hanno raccontato la brutta situazione che stanno vivendo a Genova perché tacciate di trasmettere il Coronavirus

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore al Turismo Gianni Berrino esprimono la propria solidarietà alla signora Andreea e a sua figlia Irene di 12 anni, che sul nostro giornale hanno raccontato la brutta situazione che stanno vivendo a Genova perché tacciate di trasmettere il Coronavirus.

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“Cara Andreea, – scrive il presidente Toti – a te e alla piccola Irene va tutta la mia solidarietà. La discriminazione subita va fermamente condannata, senza se e senza ma, e non deve mettere in discussione il grande cuore dei genovesi e dei liguri.

Mi scuso a nome di chi ha offeso la vostra famiglia in questo momento molto difficile, purtroppo la paura a volte spinge a gesti che non sono in alcun modo giustificabili. Ma state certi che si tratta di una minoranza. I liguri sono pronti a darvi il loro più sincero benvenuto nella nostra terra, che grazie al Gaslini rappresenta una speranza per tante famiglie come la vostra.

Oggi più che mai stiamo scoprendo quanto sia importante stare uniti da nord a sud, anche se lontani. Forza Irene, sei in buone mani e tutta la Liguria tifa per te!”.

Gli fa eco l’assessore Berrino: “Ringrazio l’assessore al turismo della Regione Lombardia Lara Magoni, che mi ha segnalato la storia raccontata dal vostro giornale. Quanto accaduto è molto grave e non corrisponde né al pensiero né alla sensibilità dei liguri, come alla loro tradizione turistica e solidaristica.

Da sempre il Gaslini è uno dei luogo di cura più importanti per i bambini che vengono da tutta Italia e da tutta Europa. Attorno a questa eccellenza è nata spontaneamente una rete di accoglienza di famiglie e volontari liguri che tendono la mano alle famiglie dei piccoli pazienti, che trovano senza problemi tutto ciò che è necessario per stare vicini ai figli, mitigare i disagi della lontananza da casa e le difficoltà di momenti drammatici.

Un episodio come quello riportato dal vostro giornale non corrisponde in nulla al pensiero comune dei liguri e alle loro abitudini. La Liguria è una terra ospitale ben al di là della sua tradizione di accoglienza turistica, tra le più antiche in Italia.

Come istituzione ci dissociamo da quanto accaduto alla famiglia di Bergamo: siamo vicini a loro fin da ora per il momento difficile che stanno attraversando, aggravato dalla situazione emergenziale. Li aspettiamo e vorremmo incontrarli in Regione per un saluto non appena l’emergenza Covid sarà finita e la loro situazione lo renderà possibile”.

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