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L'intervista

“Bocce lo sport più colpito dal Covid, boom di decessi a Bergamo e Brescia”

Marco Giunio De Sanctis, presidente della Federazione Italiana: "Abbiamo perso almeno 250 tesserati, tra ex azzurri, grandi tecnici e dirigenti, preziosi arbitri"

“Il nostro mondo delle bocce è fortemente colpito da questa pandemia perché abbiamo perso almeno 250 tesserati, tra ex azzurri, grandi tecnici e dirigenti, preziosi arbitri. Le bocce sono uno sport e un momento di aggregazione sociale”. Sono le parole di Marco Giunio De Sanctis, presidente della Federazione Italiana Bocce, che all’Agi parla dell’impatto devastante del coronavirus anche nel settore delle bocce, sport dal forte spirito sociale e di unione praticato da molti anziani che in Italia vanta quasi 100.000 tesserati, 45.000 agonisti e circa un milione di praticanti.

“Ogni giorno contiamo decine di morti del nostro mondo, sono persone anziane con patologie. Solo del Comitato provinciale di Cremona le vittime sono arrivate a 37 e in tutta la Lombardia contiamo 150 vittime con Brescia e Bergamo le zone maggiormente colpite”, riferisce De Sanctis, intraprendente presidente di una comunità che si divide tra le specialità raffa, volo e la più francese pétanque.

“Ci sono campioni e campionesse del mondo di bocce contagiati, che stanno lottando – racconta – è un’enorme penalizzazione dal punto di vista sociale ed economico. Le bocce sono famose per quell’invecchiamento attivo, rappresentano una ragione di vita con incidenza sul benessere, che influisce sul sistema sanitario nazionale e ha un forte appeal di aggregazione soprattutto nel settore dopolavoristico per la seconda e terza fascia d’età”.

Parlando di come potrebbe essere il futuro, come ripartirà questo mondo attivo dal Brennero (nei pressi del bar della stazione fino a pochi anni fa esisteva un campetto) alla Sicilia, isole comprese, De Sanctis, sostiene di “essere molto preoccupato”. “Nelle bocciofile, fondamentali centri di aggregazione, dovranno essere trovati accorgimenti tra giocatori e corsie di gioco. Attualmente si parla di perdite di oltre sette milioni di euro (bar, ristorazione e ore in affitto dei campi) per le oltre 1.600 bocciofile italiane affiliate senza dimenticare i Circoli e Cral vari”.

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