• Abbonati
Informazione Pubblicitaria

AEPER racconta

Aeper

Le politiche giovanili al tempo del Coronavirus fotogallery

Gli operatori dell’Area Politiche Giovanili e del Territorio della Cooperativa Aeper si sono reinventati per riuscire a dare spazi di protagonismo virtuale agli adolescenti

“Ma quindi anche questa settimana non ci vediamo?”

“Uffa, ma cosa facciamo tutto il pomeriggio se è tutto chiuso?”

“Non possiamo trovare qualcos’altro da fare?!?”

Queste sono alcune delle domande che gli educatori degli spazi di aggregazione e dei progetti adolescenti e giovani della cooperativa AEPER, sparsi su tutto il territorio provinciale, hanno iniziato a ricevere dopo la prima settimana di chiusura a causa dell’emergenza Coronavirus.

Rispondere non è stato facile, almeno nei primi giorni. Alla certezza che per almeno un’altra settimana tutte le attività con i ragazzi sarebbero state annullate cominciava ad affiancarsi il dubbio che questa situazione potesse protrarsi ben oltre.

Per questo motivo, gli educatori dell’area Politiche giovanili e del territorio di AEPER hanno cominciato a porsi una domanda: è possibile coltivare la relazione con i ragazzi anche a distanza e continuare a fare qualcosa insieme?

Rispondere a questa domanda non è stato semplice: sicuramente è possibile proporre ai ragazzi delle attività, magari addirittura delle esperienze di senso. Ma la relazione appare ben altro!

Una relazione si nutre solitamente di sguardi, di contatti, di esperienze vissute insieme… come è possibile che tutto questo avvenga dietro a uno schermo? Di fianco a questi dubbi, una certezza: i ragazzi sono costretti a rimanere a casa e hanno ancora più bisogno della nostra presenza in questo momento!

La sfida è diventata quella di trovare il modo migliore per combattere la noia al loro fianco.

È così che sono nate le prime idee! Perché non proponiamo loro delle attività per il tempo libero: ricette, esperienze originali, libri da leggere, serie tv… il tutto attraverso i nostri canali social? E con molta libertà… i compiti li hanno già!

Tutte queste attività avevano però un limite: potevano essere fatte a distanza, ma da soli, senza relazionarsi direttamente con gli educatori.

Ascoltiamo Micaela Barni e Anna Stancheris dell’Area Politiche Giovanili e del Territorio

“Le Politiche Giovanili ai tempi del Corona Virus” è il titolo di una sorta di newsletter settimanale interna agli operatori dell’Area Politiche Giovanili e del Territorio della Cooperativa, in cui facciamo sintesi, una settimana dopo l’altra, di quello che è successo e di come siamo “presenti” con i nostri ragazzi, con i bambini, con le famiglie e con le comunità locali.Un modo per sentirci vicini, per continuare a fare gruppo, tra operatori e coordinatori, condividendo passo passo le proposte che ciascuna equipe sta mettendo in campo, a distanza. Da subito i nostri servizi educativi ed aggregativi sono stati sospesi, da subito, con la tenacia che contraddistingue ciascuno dei nostri colleghi, ci siamo ingegnati per “esserci” con modalità nuove e differenti, abbiamo studiato e imparato, anche confrontandoci con altri, come gestire relazioni mediate dalla tecnologia, come dare spazi di protagonismo virtuale agli adolescenti. La prima fase è stata di disorientamento, per tutti, anche per noi, dove ogni cosa, ogni attività, ogni pensiero, sembrava molto temporaneo. La seconda fase è stata quella in cui ci siamo resi conto che avremmo dovuto imparare, a comunicare in modo differente ad ascoltare in modo differente. Oggi siamo in quella che definirei la terza fase: ci stiamo reinventando educatori virtuali, per essere pronti a tornare in presenza, con gradualità, non tutti insieme, mettendo a frutto competenze ibride di relazione e attività sia vicine che lontane. Ci immaginiamo infatti, nei prossimi mesi, di tornare a fare attività e progetti a piccoli gruppi, mantenendo azioni allargate a grandi gruppi con l’ausilio delle tecnologie. In questo mese e mezzo tutti gli operatori dell’Area si sono attivati per organizzare attività on-line con i ragazzi, nel tempo libero tra didattica a distanza e riunioni famigliari, proponendo tornei di giochi in scatola su piattaforma, challenge e contest di cucina e di lettura, spazi di ascolto e “chiacchiere” pomeridiane.

Dialogando con i nostri interlocutori sui territori e in particolare con le scuole, sono emerse alcune fatiche dei ragazzi della secondaria di primo grado a “tenere il passo” con le lezioni, con i compiti, con le ricerche e i lavori di gruppo. Nel confronto sono emerse richieste di presidio educativo e sostegno a distanza per questi ragazzi, favorendo la creazione di piccoli gruppi di apprendimento con la mediazione degli educatori, con l’obiettivo di facilitarne il coinvolgimento e di presidiare il reale apprendimento.

Aperitivi virtuali e creativi, incontri a tema scelti dai ragazzi, formazione a distanza sulle tematiche dei consumi e della relazione con gli adolescenti, sono quanto abbiamo in programma di sviluppare e proporre alle amministrazioni comunali con cui lavoriamo per la gestione dei Progetti Adolescenti e Giovani.”

In particolare ha preso piede e avuto molto successo, anche fuori dal territorio provinciale, la proposta dei giochi in scatola online. Ci dice Anna:

La piattaforma per fare giochi in scatola online è un’iniziativa innovativa che ci sta portando in giro per l’Italia.Ci siamo appoggiati a un sito francese creando all’interno la nostra piccola comunità. Organizziamo tornei e tavoli di gioco due volte la settimana (il martedì e il giovedì alle 17). Un paio di educatori sono sempre presenti così da poter interagire con i ragazzi durante le partite. Il nostro obiettivo, infatti, non è che i ragazzi utilizzino l’ennesima piattaforma di gioco virtuale ma è quello di ricreare uno spazio aggregativo, seppur stando tutti a casa propria. L’iniziativa non è passata inosservata: colleghi di altre regioni ci hanno contattato per saperne di più. Lara di Torino (alla cui equipe abbiamo fatto anche una formazione su come utilizzare lo strumento), Cinzia di Pistoia, Cecilia di Verona, Evelina di Genova e la signora Franca di Bologna… stupende persone con la quali abbiamo potuto parlare della piattaforma ma anche e soprattutto di come tutti ci stiamo reinventando, di come i nostri servizi cercano di stare vicini ai ragazzi nonostante tutto; abbiamo condiviso sguardi e speranze e la preoccupazione per quanti sono più fragili e difficilmente raggiungibili. Abbiamo sentito tanto calore e, con alcuni, ci siamo ripromessi di vederci, una volta passata l’emergenza. Per provare a costruire qualcosa insieme, per raccontarci, per confrontarci sul nostro lavoro che, forse, sarà completamente nuovo. E per mangiare insieme delle ottime specialità regionali!”

 

Micaela Barni, responsabile Area Politiche Giovanili e del Territorio
Anna Stancheris, coordinatrice progetti Area Politiche Giovanili e del Territorio

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
17 aprile coronavirus
I dati
Coronavirus, torna a salire il numero di contagi in Bergamasca: 72 in sole 24 ore
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI