Anche l’arte può contribuire ad arginare economicamente l’emergenza Coronavirus. Come nel caso di Monica Lochis, residente a Castelli Calepio e volontaria della Protezione Civile di Sarnico e di ANC Caravaggio, che ha realizzato, insieme a un’amica, un quadro dal forte messaggio di unione e solidarietà nell’emergenza, da mettere all’asta.
L’obiettivo? Raccogliere fondi da destinare all’ospedale da campo costruito dagli Alpini alla Fiera di Bergamo.
Monica spiega com’è nata l’idea: “Ho iniziato per sensibilità riguardo al momento a cucire mascherine, e mi ero detta che alla millesima mascherina avrei fatto qualcosa di particolare”.
La donna, infatti, ha cucito sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria più di mille mascherine che gratuitamente e interamente a suo carico dona e consegna a chiunque ne abbia bisogno. “Sono in cotone lavabile. Un amico mi fornisce il tessuto, poi faccio tutto io”.
In realtà Monica ha una piccola aiutante, la nipotina di 9 anni, che ha deciso di coinvolgere nell’iniziativa: “L’ho fatto per sensibilizzarla al momento che stiamo vivendo. È importante che i bambini siano consapevoli secondo me. E poi i più piccoli fanno sempre sorridere e danno gioia, in qualsiasi situazione, perciò ho pensato di alleggerire il carico drammatico della vicenda”.
Arrivata alla millesima mascherina, ha deciso di realizzare il quadro a tema solidarietà: “Sulla tela, che è stata dipinta da un’amica, sono rappresentati i cappelli delle due associazioni di volontariato di cui faccio parte (Protezione Civile di Sarnico e ANC di Caravaggio) e poi si trova la mascherina tricolore, di cui non c’è bisogno di spiegare il significato”.
Il dipinto è ora nelle mani dei benefattori: il miglior offerente si aggiudicherà il quadro, e l’intero devoluto andrà, come detto, a finanziare economicamente l’ospedale da campo degli Alpini di Bergamo.
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Le donazioni dovranno avvenire entro e non oltre mercoledì 22 aprile, e potranno essere comunicate direttamente a Monica, o al presidente degli Alpini di Sarnico, Severo Fratelli.
La base d’asta è di 150 euro, ma sono già arrivate alcune telefonate con le prime offerte.
Monica continua comunque a lavorare strenuamente – anche fino a tarda notte ci dice – per fornire le mascherine a chiunque gliele chieda: “Le richieste sono tantissime. Finora ne ho donate anche all’ASL, a un medico rianimatore di Bergamo, a tre aziende del territorio, ai Carabinieri di Grumello. Ieri ne ho confezionate persino 50 da spedire in Africa alla sorella di una mia amica; il virus è arrivato anche lì e ne hanno bisogno”.
E non ha intenzione di fermarsi: “Andrò avanti a oltranza, non mi fermo finché avrò il tessuto e avrò le forze”. Con un nuovo obiettivo nel mirino: “Voglio arrivare a 2000 mascherine, poi farò un quadro per le mie due associazioni di volontariato”.
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