Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia che l‘Italia rimarrà in lockdown almeno fino al 3 maggio. Dopo giorni di riflessione, il governo sceglie la linea di massima cautela e si appresta a rinnovare con un nuovo provvedimento tutte le misure di contenimento e le limitazioni agli spostamenti per altri 20 giorni concedendo solo aperture ‘mirate’ per qualche attività produttiva. Non solo: con una circolare il Viminale rafforza i controlli per Pasqua, chiedendo alle forze di polizia una particolare attenzione per evitare che gli italiani si riversino nelle seconde case.
Conte ha spiegato che il Governo sta già lavorando alla fase 2, per il ripristino delle attività produttive. Per farlo “ci avvarremo anche di un pool di esperti che faranno parte di un gruppo di lavoro che dialogherà con il Comitato tecnico scientifico”.
Al momento però, “non siamo nelle condizioni di riaprire le attività produttive perché rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e di vanificare i risultati ottenuti – ha spiegato durante la videoconferenza con Regioni, Anci e Upi – l’apertura a fine aprile rappresenterebbe un incentivo al movimento dei cittadini visti i due ponti in arrivo, il 25 aprile e il 1 maggio”.
La firma del nuovo Dpcm che, sostanzialmente, conferma le misure restrittive per altri 15 giorni, verrà firmato oggi, venerdì 10 aprile, dal premier.
Pochissime le deroghe introdotte, tra queste quelle per le librerie e le cartolerie. Il testo non è ancora chiuso, ma lo sarà nelle prossime ore, spiegano fonti di governo.
Intanto, è partita dal Viminale la circolare #IorestoAcasa che opera una stretta sui controlli in vista del weekend di Pasqua.
Le prefetture dovranno promuovere qualunque iniziativa utile per assicurare l’osservanza delle limitazioni agli spostamenti all’interno dello stesso comune e tra località diverse, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni differenti da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze.
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