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Giovedì

“Correte, ho ucciso un ragazzo”: ma non è vero, denunciato bergamasco

Il 35enne aveva un appuntamento in questura e non voleva andarci. La spiegazione della madre agli agenti intervenuti con 5 pattuglie

Erano le 14 di giovedì pomeriggio quando alla centrale della questura Bergamo è arrivata una telefonata. Dall’altra parte un uomo, che con voce allarmata ha detto: “Correte, ho ucciso un ragazzo qui a casa mia, in via Maironi da Ponte a Bergamo”.

Immediato è scattato l’allarme e sul posto, nel quartiere cittadino di Valverde, sono arrivate cinque pattuglie della Polizia di Stato. Ma è bastato poco per capire che si trattava di un falso allarme.

Dall’abitazione indicata dalla chiamata, infatti, è uscita una donna che ha subito detto agli agenti: “Ma no, non è successo nulla. Vi ha telefonato mio figlio e si è inventato quella scusa solo perché non voleva venire da voi in questura per un appuntamento che aveva”.

I poliziotti a quel punto hanno collegato tutto. L’autore della chiamata era un 35enne, già conosciuto dalle forze dell’ordine, che alle 15 avrebbe dovuto presentarsi in via Noli per la notifica di un atto. Non avendo voglia di andarci, però, ha pensato bene di inventarsi quell’assurda scusa.

L’uomo, tra l’altro già destinatario di un divieto di dimora in Bergamo dove era tornato a vivere con la madre, è stato così denunciato per procurato allarme e in questura, per l’appuntamento che aveva, ci è arrivato a bordo di una volante della polizia.

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