Si occuperà anche di 7 case di riposo bergamasche la commissione d’inchiesta annunciata dal governatore regionale Attilio Fontana sulle Rsa che hanno ospitato pazienti Covid in Lombardia. Un annuncio in risposta alle polemiche e alle denunce attorno a quelle che sono diventate veri e propri focolai del virus.
“Quella di ospitare pazienti Covid nelle case di riposo per anziani è stata una proposta, non un’imposizione – ha detto Fontana -. Abbiamo mandato delle linee guida molto precise proprio perché lì ci sono soggetti fragili”.
Per avere un quadro più completo bisogna tornare indietro all’8 marzo. Giorno in cui, attraverso una delibera, la Giunta regionale chiedeva alle Rsa, qualora avessero potuto, di accogliere i pazienti Covid dimessi dagli ospedali per svuotare i reparti di pneumologia degli ospedali. L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha specificato come la richiesta fosse rivolta a quelle strutture in grado di ospitare pazienti “solo in presenza di padiglioni separati e personale dedicato”.
Una delibera – sempre stando alle parole di Gallera – che ha riguardato soltanto “15 strutture su 708” per un totale di “150 pazienti su oltre 60mila posti letto accreditati”. E ora su queste 15 strutture (tra cui 7 a Bergamo, appunto) sono previste verifiche sulla correttezza delle procedure adottate.
Un’altra commissione d’inchiesta si occuperà invece del caso specifico del Pio Albergo Trivulzio a Milano, dove da inizio marzo si è registrata una serie impressionante di decessi. Tra i componenti c’è anche Matteo Marchesi, medico legale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
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