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L'intervista

Il questore Auriemma: “La guarigione dal Coronavirus il regalo del primo anno a Bergamo”

Il numero uno di via Noli traccia un bilancio dei suoi 12 mesi, con un occhio al presente: "Ora pensiamo a chi sta male e a come uscirne, a quel punto la festa sarà ancora più bella"

Proprio nei giorni in cui celebrava il suo primo anno a Bergamo, a fine marzo, il questore Maurizio Auriemma ha ricevuto la notizia più attesa: la negatività al secondo tampone e la vittoria contro il Covid 19. L’emergenza che ha travolto la nostra provincia, infatti, non ha risparmiato nemmeno il numero uno di via Noli.

Dopo la positività di venerdì 6 marzo Auriemma, 60 anni,  ha dovuto stare due settimane in isolamento da tutti. Un periodo trascorso senza gravi acciacchi, nel suo appartamento adiacente la questura, da dove ha continuato comunque a controllare i suoi uomini e a dirigere, seppur a distanza, i vari uffici.

questura

“Non avrei mai pensato di essere positivo – racconta il questore, nato a Firenze e cresciuto in Campania – . Ero asintomatico, però mi sono sottoposto al tampone in virtù dei diversi contatti che ho ogni giorno con il mio lavoro. Ed ecco la sorpresa. Ho vissuto la quarantena con la giusta apprensione e il rispetto per la situazione, sostenuto dalla vicinanza e l’affetto di tanti colleghi che ringrazio”.

Quindici giorni dopo, a ridosso della data che segnava i suoi primi dodici mesi in città (il 26 marzo), il dirigente della Polizia di Stato orobica ha avuto la conferma di essere uscito da quell’incubo. Una sorta di regalo per il suo anniversario a Bergamo: “Sì, anche se avrei voluto celebrarlo in un altro modo. Sono contento di aver superato la positività e di essere tornato in mezzo ai miei uomini, ma il dono più bello sarà quando questa immane tragedia finirà”.

Come state vivendo in questura questo momento di emergenza? “Viviamo questa esperienza con serietà e severità, nei nostri confronti ma  anche verso chi non rispetta le prescrizioni emanate in questo mese. Ringrazio tutte le forze di polizia che stanno in mezzo alla strada per ottenere l’obiettivo che ci è stato dato, quello di fermare il contagio. Anche per sostenere medici e infermieri”.

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Un bilancio di questo suo primo anno in città, com’è andata? “Sono contento di aver conosciuto persone meravigliose, un territorio fantastico e un imprenditoria fantastica. Sono state fatte tante belle cose in quest’anno. mi preme ricordare i servizi resi alla città e alla provincia al mondo della scuola e in quello del lavoro, nei servizi di ordine e di sicurezza pubblica. Un particolare riferimento poi va a quando abbiamo celebrato i cent’anni della Questura con la presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli”.

questura 100 anni gabrielli

“Ma in questo momento pensiamo soprattutto a chi sta soffrendo, a tanti miei colleghi, e ci stringiamo a loro e a chi ha perso i propri cari. Siamo una forza per il Paese – conclude Auriemma – , per questo sono sicuro che tutti insieme ci rialzeremo e che sarà un bel momento quando potremo celebrare la fine di questa tragedia”.

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