Da una parte il senatore bergamasco (Lega) Roberto Calderoli attacca il Governo e il premier sulla mancata zona rossa, dall’altra lo stesso Giuseppe Conte spiega che Regione Lombardia ne aveva facoltà di farlo.
“Adesso basta, ognuno si assuma la sua responsabilità – l’affondo di Calderoli – . Anche sulla mancata decisione di fare la zona rossa ad Alzano e Nembro, una chiusura che probabilmente avrebbe salvato centinaia di vite nella bergamasca, una chiusura di competenza esclusiva statale.
Adesso basta, il Governo e il premier Conte che avevano la responsabilità di decidere non giochino a scaricabarile sulla Regione Lombardia.
Noi abbiamo chiesto la zona rossa a inizio marzo, c’è una mia richiesta, ripresa da tutte le agenzie di stampa, del 7 marzo, ed è solo l’ultima di una mia serie di richieste a riguardo, senza contare una mia interrogazione parlamentare depositata in Senato il 29 gennaio, rivolta al ministro della Salute per chiedere maggiori misure di controllo e prevenzione in Lombardia.
Il Governo ha perso un mese, a febbraio, per prevenire il contagio, e poi il Governo ha deciso di temporeggiare per giorni sulla zona rossa ad Alzano e Nembro.
La Lombardia sta pagando sulla sua pelle, sulla pelle dei suoi cittadini, gli errori commessi da chi aveva la responsabilità di decidere a livello nazionale: li stiamo pagando noi, con i nostri morti.
Ora non si scarichi sulla Lombardia – conclude il Vice Presidente del Senato – la responsabilità politica e morale degli errori commessi dal Governo perché la creazione di una zona rossa è una competenza esclusiva statale. Chiaro?”.
A Calderoli risponde indirettamente lo stesso Giuseppe Conte attraverso una lettera inviata al portale Tpi, in cui spiega: “Non vi è argomento da parte della Regione Lombardia per muovere contestazioni al Governo nazionale o ad altre Autorità locali.
Se la Regione Lombardia ritiene che la creazione di nuove zone rosse andava disposta prima, con riguardo all’intero territorio regionale o a singoli comuni, avrebbe potuto tranquillamente creare “zone rosse”, in piena autonomia”.
“A conferma di questo assunto – continua Conte a TPI – si rileva che la Regione Lombardia ha adottato – nel corso di queste settimane – varie ordinanze recanti misure ulteriormente restrittive, le ultime delle quali il 21, il 22 e il 23 marzo 2020″.
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