“Abbiamo bisogno di persone empatiche, capaci di entrare in relazione positiva con gli interlocutori e di ascoltare i loro bisogni”. È questo l’appello del sindaco di Terno d’Isola Gianluca Sala
che, tramite i suoi collaboratori, ha cercato volontari che potessero stare vicini ai più deboli durante l’emergenza coronavirus. L’idea dell’amministrazione è quella di telefonare ai residenti over 65 per dimostrare vicinanza, perché nessuno deve essere lasciato solo.
All’appello del sindaco hanno risposto con entusiasmo 12 volontari che, ciascuno dalla propria abitazione, ha messo a disposizione il proprio tempo e si è messo subito al telefono. Lo scopo delle
chiamate è quello di rilevare le esigenze dei cittadini più anziani, che siano pratiche, come la consegna a domicilio di spesa e medicine, o volte semplicemente all’ascolto e a dare un po’ di sollievo dalle preoccupazioni che questo momento storico ci regala così numerose.
Dopo la telefonata, le situazioni di necessità vengono tempestivamente segnalate all’assistenza sociale per l’erogazione di servizi di assistenza domiciliare, e viene lasciato un numero comunale apposito in caso di ulteriori esigenze.
Da questo servizio nascono possono nascere piacevoli chiacchierate, che si possono ripetere con frequenza anche nelle settimane successive. Si sa, parlare con uno sconosciuto a volte è anche più
semplice che con un famigliare, a cui magari si tende a nascondere l’angoscia. Insomma, una telefonata può essere una buona valvola di sfogo per molte persone: chi riceve il servizio ringrazia di cuore, molto contento di vedere come l’amministrazione si preoccupi dei suoi cittadini. Senza contare che spesso una telefonata tira l’altra e tra storie di gioventù, racconti sulle famiglie e sulla vita quotidiana, possono nascere anche delle relazioni molto simili all’amicizia.
“Mi dite che la gente è contenta del servizio” scrive Alessandra Villa, responsabile della biblioteca e dell’Ufficio Cultura e tra gli organizzatori dell’iniziativa, nella sua ultima mail ai volontari “spero che questo serva tanto a loro quanto a noi per superare questo momento, certi di aver fatto qualcosa di buono per chi ne aveva più bisogno”.
Ancora una volta, a Bergamo, la solidarietà si mostra fortissima.
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