Il prefetto di Bergamo Elisabetta Margiacchi annuncia che il suo incarico a Bergamo finisce per sopraggiunti limiti di età E il deputato di Bergamo della Lega, Daniele Belotti si chiede subito se sia il momento di lasciare la provincia orobica senza guida governativa in piena emergenza coronavirus.
“Al ministro dell’Interno rivolgo una semplice domanda – dichiara Belotti: Il fatto che il prefetto vada in pensione non è un atto improvviso, ma previsto da tempo, e questo sconcerta ancora di più. Da oltre un mese Bergamo è il centro dell’emergenza a livello europeo, le drammatiche immagini della nostra città sono riportate su tutti i giornali del mondo, ma al Viminale a nessuno è venuto in mente che il prefetto, ovvero il delegato del ministro, era in scadenza a fine marzo?”
Purtroppo, prosegue “questo dimostra quale attenzione ha il governo verso Bergamo: se ci fosse stata un’attenzione vera, reale, efficiente, al Ministero degli Interni sarebbero intervenuti per chiedere alla dottoressa Margiacchi, che fra l’altro ha vissuto la quarantena essendo stata anch’essa contagiata dal Covid19, una proroga del suo incarico, che, sono certo, avrebbe avuto piacere di proseguire. Ma per farlo serve una norma, che nonostante i vari decreti sul Coronavirus non è stata inserita. È stato chiesto ai medici in pensione di rientrare al lavoro e a quelli che ci stavano per andare è stato prorogato l’incarico per alcuni mesi, ma nessuno ha pensato di procrastinare il mandato del prefetto di qualche settimana, almeno fino alla fine dell’emergenza? L’avessimo saputo ci saremmo attivati noi per svegliare i dormienti al governo”.
È probabile, conclude “che arriverà a giorni un nuovo prefetto. Peccato, però, che non ci sia il tempo necessario perché possa conoscere la realtà bergamasca: in questo momento d’emergenza la programmazione è fissata a ore e giorni, non a settimane o mesi. Di fronte a questa grave mancanza del Viminale – annuncia – ho presentato un’interrogazione urgente per chiedere una proroga del mandato della dottoressa Margiacchi o in alternativa la nomina a prefetto di una persona che già conosce bene la realtà bergamasca. In un’emergenza come questa la priorità va data alle persone, al di là delle graduatorie, delle carriere e delle prassi”.
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