Emilia Rotoli di Bergamo, del Villaggio degli Sposi, ci scrive con orgoglio e sensibilità. E ne ha motivo!
Mercoledì si sono laureati i miei figli… sì lo stesso giorno, a distanza di quaranta minuti uno dall’altro. Quando ce l’hanno comunicato abbiamo pensato ad un pesce d’aprile.
Andrea, laurea magistrale al Politecnico di Torino in ingegneria meccanica e Angelica, laurea in fisioterapia all’università statale di Milano.
Sarebbe stato impossibile assistere alla discussione di entrambi e di questo eravamo tutti dispiaciuti. Ma questo ci è sembrato presto un problema secondario, quando ci siamo trovati nel pieno della pandemia e in una città così duramente ferita.
Ecco però noi abbiamo potuto ascoltare le loro discussioni avvenute on line, abbiamo potuto essere accanto a loro, vivere le loro e le nostre emozioni insieme, abbiamo potuto abbracciarli e baciarli.
C’eravamo tutti, i nonni, fidanzata, zii e amici collegati in videochiamata o tramite social. C’erano anche le corone dall’alloro fatte in casa… ma soprattutto c’era una gioia semplice, sola, senza feste e cerimoniali, che nel silenzio assordante di questa città martoriata è stata come un’esplosione.
In serata, per concludere la giornata, arriva la notizia che una persona cara in ospedale sta migliorando… questo è il più bel regalo di laurea!
Grazie per l’attenzione
Una mamma
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