Rallenta il numero dei contagi in provincia di Bergamo: sono 8.664 in totale, 137 nella giornata di lunedì 30 marzo contro i 187 del giorno precedenti.
I dati, fortunatamente, confermano quello che abbiamo visto domenica e cioè che, in quasi tutta la Regione, c’è una riduzione dei contagi e degli accessi significativa nei pronto soccorso”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera,.
Ecco i dati dei contagi odierni e quelli dei giorni precedenti
– i casi positivi sono: 42.161 (+1.154)
Ieri: 41.007 (+1592) l’altro ieri: 39.415 (+2.117);
– i deceduti: 6.818 (+458)
Ieri: 6.360 (+416) l’altro ieri: 5.944 (+542);
– i dimessi e in isolamento domiciliare 22.198, di cui 10.337 con almeno un passaggio in ospedale e quindi in isolamento domiciliare e 11.861 per cui non si rileva alcun passaggio in ospedale
– in terapia intensiva: 1.330 (+2)
Ieri: 1.328 (+9) l’altro ieri: 1.319 (+27)
– i ricoverati non in terapia intensiva: 11.815 (+202)
Ieri: 11.613 (+461) l’altro ieri: 11.152 (+15)
– i tamponi effettuati: 111.057
ieri: 107.398 l’altro ieri: 102.503
I casi per provincia con l’aggiornamento rispetto agli ultimi giorni
BERGAMO: 8.664 (+137)
ieri: 8.527 (+178) l’altro ieri: 8.349 (+289)
e nei giorni precedenti: 8.060 (+602), 7.458 (+386), 7.072 (+344), 6.471, (+255), 6.216 (+347), 5.869 (+715), 5.154 (+509), 4.645(+340), 4.305, 3.993, 3.760, 3.416, 2.864, 2.368, 2.136, 1.815, 1.472, 1.245, 997, 761, 623, 537
FONTANA: NOSTRI ESPERTI VALUTERANNO PIU’ DI CENTO NUOVE TIPOLOGIE DI TEST
Una task force di esperti della Lombardia ha avviato una valutazione scientifica su più di 100 diverse tipologie di test commerciali per la determinazione degli anticorpi che si sviluppano a seguito dell’infezione da coronavirus, al fine di estendere le possibilità di screening su ampi strati della popolazione”.
Lo riferiscono il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare Giulio Gallera.
“Si tratta di un primo passo – aggiungono Fontana e Gallera – volto all’identificazione delle proposte diagnostiche che diano le migliori garanzie di specificità, sensibilità, semplicità d’uso ed alta velocità e capacità di essere processati. La Lombardia metterà a disposizione i risultati di questa analisi in ambito nazionale ed internazionale”.
Dal momento che la diagnosi sierologica di COVID è ostica e non c’è ancora la certezza delle performance dei diversi test, gli esperti dei laboratori lombardi hanno pensato di avviare un percorso che si delinea attraverso una road map specifica:
• Il Cesimento delle piattaforme analitiche/expertise nell’ambito del gruppo
• Il Censimento dei materiali (sieri, plasmi) disponibili da parte di ciascun centro
• La Costituzione di gruppi di 3-4 laboratori che si incarichino di validare le performance di test diversi;
• L’Utilizzo di uno schema unico per la validazione dei saggi da parte di ciascun gruppo operativo;
• La Condivisione dei dati e delle strategie diagnostiche proponibili, prima del rilascio dei dati stessi verso l’esterno.
Gli esperti, per questa ricerca, potranno disporre e andranno ad approfondire le analisi sul siero di pazienti ricoverati, dimessi e tolti dalla quarantena perché negativi, oltre a quelli risalenti agli anni precedenti, durante i quali l’infezione ancora non era in circolo.
“La ricerca scientifica procederà di pari passo all’immane sforzo che stiamo compiendo per l’assistenza ospedaliera e domiciliare – concludono Fontana e Gallera – al fine di poter disporre di strumenti diagnostici ad ampio raggio e per rilasciare alla comunità internazionale il maggior numero possibile di informazioni, per il presente e per il futuro, utili a debellare questo nemico invisibile”.
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