Si chiamano Usca, Unità speciale di continuità assistenziale, sono sei e sono composte da due giovani medici. Sono loro che da venerdì si muovono sul territorio della provincia di Bergamo per visitare le persone che hanno i sintomi di Coronavirus.
Bergamo è la prima provincia a testare queste unità che in soli due giorni hanno effettuato oltre 170 interventi, “Anche se è un dato sottostimato – afferma Roberto Martinelli, direttore cure primarie di Ats Bergamo -. Le sei Usca per ora sono operative a Dalmine, Bergamo, Albino, Zogno, Grumello, Treviglio ma si sposteranno in tutta la provincia, seguendo le segnalazioni che arrivano dai medici di base”.
Tuta bianca, guanti, mascherina, occhiali, cuffia e calzari sono gli indumenti che servono a questi giovanissimi medici di visitare le persone affette da coronavirus a casa.
“Portiamo con noi saturometri e medicinali in modo da curare da casa questi pazienti senza inondare il Pronto Soccorso dei nostri ospedali – continua Martinelli – I medici sono stati selezionati attraverso un bando pubblicato ad inizio marzo, al quale hanno risposto in tantissimi. Sono giovani ma preparati, alcuni di loro operano già nelle Continuità assistenziali (le vecchie guardie mediche ndr), a loro si affiancano anche due medici della Croce Rossa”.
“Avvisiamo il paziente segnalato dal medico di base sull’orario della nostra visita domiciliare – spiega Giorgio Tiraboschi, giovane medico della Val Serina -. Arriviamo, ci proteggiamo bene con tute, guanti e calzari ed inizia la nostra visita medica a domicilio. Se i pazienti sono gravi vengono inviati in ospedale tramite le ambulanze della Croce Rossa, altrimenti, per i pazienti con sintomi meno pesanti somministriamo ossigeno e medicinali”.
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