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Bergamo segreta

San Gregorio, la chiesa romanica dalla storia misteriosa

Nuova puntata della rubrica domenicale di BGY che fa tappa ad Almenno San Salvatore

Si cela un ampio mistero sulle origini della Chiesa di San Gregorio, edificio romanico posto nei pressi di Almenno San Salvatore.

Costruita in località Ca’ Fodrigo, l’esistenza della struttura venne citata per la prima volta nel 1169 in un atto di donazione del vescovo Guala ai Canonici di Sant’Alessandro.

A differenza di altri monumenti presenti nell’area, la storia dello stabile appare a tratti sconosciuta e riconducibile soltanto ai resti ritrovati all’interno del catino absidale.

Fra essi spiccano brani di muratura costituiti da ciottoli di fiume, disposti a spina di pesce e da muri d’angolo rafforzati da conci squadrati in pietra.

L’orientamento anomalo dell’abside ha acceso l’attenzione degli storici che hanno avanzato varie ipotesi in merito all’aspetto originale del fabbricato.

Secondo alcune interpretazioni la chiesa poteva possedere una pianta carolingia con due absidi opposte, di cui oggi è ancora visibile quella occidentale, mentre secondo altre essa era dotata di una facciata diretta verso est, dove passava la strada.

A differenza di quanto riportato in diverse testimonianze antecedenti, in un documento del 1550 la pieve veniva definita “cappella S.Rochi”, dato che farebbe all’esistenza di un altare dedicata al pellegrino francese oppure alla scomparsa della memoria di San Gregorio.

Nel corso dei secoli successivi l’immobile cadde in rovina sino al 1972 quando il parroco don Angelo Rota intervenne, recuperandola e dedicandola al Sacro Cuore di Gesù.

Fonti

Paolo Manzoni; Lemine dalle origini al XVII secolo; Almenno San Salvatore; Comune di Almenno San Salvatore, Comune di Almenno San Bartolomeo; 1988

Fulvio Adobati, Moris Lorenzi (a cura di); Arte romanica tra Italia, Francia e Spagna; Catalogo didattico; 2001

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