“Le società di pompe funebri non sono sole”: così il Comune di Bergamo sostiene la Lia di Bergamo, che ha lanciato l’allarme per via delle sempre crescenti difficoltà tra le quali sono al lavoro le società di pompe funebri consociate (leggilo qui).
A parlare è l’assessore ai Servizi cimiteriali Giacomo Angeloni, in prima linea in questi giorni di emergenza coronavirus. “Il Comune di Bergamo riconosce lo straordinario lavoro che gli operatori stanno svolgendo: in queste settimane di crisi siamo stati un interlocutore prezioso per Lia e siamo intervenuti più volte a loro sostegno, per risolvere problemi anche fuori dalla nostra competenza territoriale. In questi giorni difficili continueremo a essere al loro fianco.”
Angeloni si riferisce a diverse soluzioni attivate dal Comune di Bergamo per agevolare la situazione delle società di pompe funebri: “Abbiamo innanzitutto messo a disposizione la chiesa del cimitero e lavorato perché aprissero altre camere mortuarie di emergenza, come la chiesa di Seriate e lo spazio di Ponte San Pietro. Sono state derogate le questioni burocratiche, evitando lungaggini inutili e un ulteriore appesantimento del lavoro. Stiamo lavorando, grazie al supporto economico di Bof con appunto Lia, Ubi e Banca Popolare di Sondrio per creare un fondo di garanzia per i pagamenti anticipati che devono sostenere le aziende, soprattutto nei casi di cremazione. In situazioni normali non ci sono mai stati problemi, ma con questi volumi di lavoro e di attività si sono verificati seri problemi di liquidità a cui stiamo cercando di dare risposta concreta.”
“Infine – continua Angeloni – da lunedì 600 mascherine saranno messe a disposizioni del personale delle pompe funebri. Vorrei approfittare per sollecitare anche noi Ats e Regione Lombardia affinché vengano forniti dispositivi di protezione adeguati e garantiti tamponi agli operatori del settore.”
“Ci appelliamo perché lunedì non vengano interrotti questi servizi, fondamentali in questo periodo” conclude Angeloni.
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