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Bossico

Luigi ha perso entrambi i genitori: “Due loculi lontani per un cavillo, non si può rimediare?”

La lettera dell'avvocato Paola Brambilla al Comune di Bossico: "Imploro che la pietà cristiana e il potere di deroga del Sindaco possano dare una risposta a coloro che hanno perso in pochi giorni entrambi i genitori"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che l’avvocato Paola Brambilla ha inviato alla nostra redazione per denunciare una situazione a suo modo di vedere ingiusta: Luigi Cochetti, un suo assistito, in questi drammatici giorni ha perso sia la mamma che il papà. Ebbene, per un cavillo del Regolamento vigente sarebbe loro negata la sepoltura in due loculi affiancati. Questo “per poter lasciare i genitori, che si sono spenti l’uno lontano dall’altro – scrive il legale nella lettera – vicini almeno nell’eterno riposo”.

Qui di seguito lo scritto indirizzato al Comune di Bossico.

Egregio Sindaco,
scrivo a lei e agli uffici in nome e per conto di Lugi Cocchetti, che mi ha mandato di assisterlo nella vertenza e di indirizzarvi la presente istanza.

Il mio assistito ha perso, a causa della pandemia in atto di Covid-19, in pochissimi giorni di distanza l’uno dall’altro, il padre Giuseppe Cocchetti e ieri la madre Margherita Arrighetti, senza poterli assistere, vedere e salutare, come accade a molti in questi momenti di dolore e disperazione, acuiti dalla sofferenza dell’impossibilità di poter fare qualsiasi cosa per cambiare il corso di eventi tragici a livello collettivo, ma soprattutto individuale.

Il padre è già stato tumulato in un colombario del vostro Comune, e a brevissimo andrà tumulata la salma della madre.

La colonna di loculi che si trova a destra di quella in cui è già tumulato il padre, è interamente libera. Il mio assistito ha quindi chiesto di poter quindi collocare la madre a fianco del padre, per poter lasciare i genitori, che si sono spenti l’uno lontano dall’altro, vicini almeno nell’eterno riposo. Gli uffici gli hanno risposto che in base a una modifica del Regolamento vigente, risalente al 2011, “la sequenza delle tumulazioni avverrà completando le colonne dall’alto verso il basso procedendo da sinistra a destra” e che quindi secondo detta disposizione la madre dovrebbe venir tumulata nella prima posizione in alto della colonna, che non è allineata al marito.

Ora, poiché il regolamento è una fonte amministrativa generale, subordinata alla legge, rilevo che né la normativa nazionale di cui agli artt. 76 e 77 del D.P.R. 285/1991, né quella regionale di cui al Regolamento 9 novembre 2004, n. 6 contengono siffatta disposizione; il regolamento regionale si limita invero a prevedere, all’art. 16 comma 4, che “Ogni loculo è realizzato in modo che l’eventuale tumulazione od estumulazione di un feretro possa avvenire senza che sia movimentato un altro feretro”, con l’intenzione di evitare che per la collocazione di un feretro se ne debba spostare un altro, con una estumulazione o altra prassi problematica per ragioni igienico-sanitarie, per l’evidente intento che i parenti del defunto possano chiedere lo spostamento di altri feretri già tumulati per ottenere collocazioni diverse da quelle ordinarie per mero capriccio.

Così non è nel caso che occorre, in cui non vi è alcun defunto già tumulato nella colonna, non vi è alcun loculo da spostare, ma viene richiesta unicamente dal dolente la possibilità di collocare la mamma accanto al papà.

E’ una richiesta che viene dal cuore, e che si chiede venga affrontata con quella pietas che dovrebbe sorreggere ogni decisione in questo momento, e non il consueto rifiuto motivato da ragioni burocratiche: segnalo al riguardo che, dal punto di vista normativo, la disposizione del regolamento non riformula alcun precetto normativo, ha mera natura logistica, e sotto il profilo amministrativo può essere benissimo derogata da una semplice ordinanza sindacale ex art. 50 D. lgs. 267/2000., comma 5, ai sensi del quale “in particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Le medesime ordinanze sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale, in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti”.

La situazione è quella di un’emergenza sanitaria, eccezionale, ed è alla base del decesso quasi contemporaneo di entrambi i genitori di Luigi. Quindi sussistono i presupposti di legge per l’adozione di una snella e semplice ordinanza, come sussistono le esigenze di tutela della tranquillità dei dolenti.

Egregio Sindaco, non già in nome del diritto, che pure lo consente, ma della pietas cristiana, la prego di voler disporre, con ordinanza sindacale, la tumulazione in deroga all’art. 36 del Regolamento di polizia mortuaria di Margherita Arrighetti a fianco del marito Giuseppe Cocchetti.

In attesa fiduciosa di un positivo riscontro, mi rendo disponibile anche a un veloce confronto telefonico (335/5885857) e porgo, a lei e all’amministrazione, i migliori saluti

Avv. Paola Brambilla

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