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Tanti auguri

Gianpaolo Bellini spegne 40 candeline: “Professionista serio ed esemplare”

Raffaello Bonifaccio, Lino Mutti e Alex Pinardi raccontano l'ultima bandiera nerazzurra: "Si è sempre identificato con l'Atalanta"

“Se dovessi dare una definizione di lui, direi che è sempre stato un ragazzo positivo: con i compagni, nello spogliatoio, con gli arbitri e gli avversari, mai una stupidata. Da piccolo come da grande”.

Così lo racconta il maestro Raffaello Bonifaccio, il talent scout che ha fatto crescere tanti ragazzi nel settore giovanile dell’Atalanta, poi arrivati in prima squadra e in Serie A. Uno di questi è la bandiera: Gianpaolo Bellini, venerdì 27 marzo festeggia 40 anni e, aggiunge Bonifaccio, “alllora sono 30 di Atalanta. Ah però…”.

Ma chi, se non il Maestro, ci può raccontare l’esordio nerazzurro di Gianpaolo? “Intanto devo dire che non l’abbiamo mai sorpreso in un atteggiamento sconveniente, merito dell’educazione che ha ricevuto. Da noi ha cominciato a 9-10 anni e ricordo bene quando sono andato a casa sua, l’avevamo visionato nei Pulcini del Sarnico e volevamo portarlo all’Atalanta. Perciò vado a Sarnico, per convincere la famiglia, presentare la nostra richiesta. E papà Giancarlo: ‘Non se ne parla neanche’. Insomma, ci aveva risposto con un’opposizione ferma. Allora sono tornato e gli ho spiegato, per provare a convincerlo: guardi che siamo poco più di un Oratorio, anche se è l’Atalanta. E il papà di Gianpaolo si è ammorbidito. Però, altra domanda: come potrebbe venire a Zingonia? ci chiede. Allora a quel punto è stata decisiva la mamma Gabriella: ‘Lo porto io’, ci ha detto. E il padre, inflessibile: ‘Alla prima insufficienza che porti a casa, hai finito col calcio…”.

Bellini
Gianpaolo Bellini è nato a Sarnico il 27 marzo 1980

Per fortuna, così non è stato ed è cominciata la carriera di Bellini, recordman di presenze in maglia nerazzurra con 435 partite. Continua Bonfaccio: “Gianpaolo è venuto da noi e ha fatto subito bene, tra l’altro lui era ambidestro e siccome quasi tutti erano portati a giocare a destra, lo impiegavamo sulla fascia sinistra. E come da piccolo, così è cresciuto nel gioco, senza mai fare una sciocchezza. Ricordo”, conclude Bonfaccio “che dopo anni di Atalanta lo voleva il Palermo, ma aveva chiesto a Favini e lui gli aveva risposto di restare a Bergamo, non valeva la pena andare via”.

Lino Mutti ha fatto esordire Bellini, l’11 aprile 1999 in Atalanta-Verona, al 26′ del secondo tempo al posto di Zanini. Prima ancora, Bellini ha giocato per tre anni dagli Allievi alla Primavera con Vavassori e con lui ha conquistato la Serie A nella stagione successiva, 1999-2000. Mentre nella gara d’addio, Atalanta-Udinese l’8 maggio 2016, con Edy Reja in panchina, Bellini si congeda trasformando un calcio di rigore, in una partita dalle mille emozioni.

Gianpaolo Bellini
Con l'Atalanta ha giocato 435 partite e realizzato 12 gol

Ma torniamo a Mutti: “Bellini anche se molto giovane era già affidabile sul piano umano e comportamentale. Ragazzo molto serio, con ottime qualità tecniche e molto duttile. E’ stato una bella scoperta. Poi lui si è sempre distinto per il suo senso di appartenenza alla maglia e di applicazione, che è molto importante per noi bergamaschi. Mi vedevo un po’ in lui quando sono arrivato all’Atalanta che era finita in Serie C, ma l’orgoglio di poter giocare per la squadra della tua città… questa è stata una grande dote di Bellini. Ha avuto” continua Mutti “anche altri allenatori, ma tutti hanno sempre avuto il massimo da lui, ragazzo molto serio e grande professionista. Un esempio per tutti. E soprattutto si è sempre identificato con l’Atalanta. Tanti auguri Gianpaolo!”.

L’ultima parola al ‘gemello’ di Gianpaolo, Alex Pinardi che con lui ha vissuto per anni, fin dalle giovanili, da amico più che compagno di squadra: “L’ho sentito anche ieri… Lo so che compie 40 anni. Cosa gli auguro? Soprattutto tanta salute, sarà un compleanno un po’ diverso per la città di Bergamo che sta soffrendo tanto come Brescia. Speriamo di uscire prima possibile da questo incubo e… che carriera vedo per Bellini? Ha cominciato dietro la scrivania, ora fa il secondo allenatore della Primavera e credo proprio che sia la sua strada. Lui è uomo di campo”.

Auguri Gianpaolo!

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