“Il rispetto rigoroso delle norme prescrittive di isolamento sociale permetterà, in tempi ragionevoli, un appiattimento della curva epidemica, cui succederà la fase di decremento”. Così Ats Bergamo illustra le possibili evoluzioni della pandemia del Coronavirus che vede il territorio bergamasco come epicentro.
La Lombardia è al centro dell’epidemia: perchè?
In base alle considerazioni di eminenti virologi ed epidemiologi, Lombardia e Veneto sono le regioni in cui sono più intensi gli scambi con la Cina per ragioni economiche e commerciali e in cui c’è poi un’importante presenza di cittadini cinesi. Non necessariamente il primo soggetto a portare il virus in Italia potrebbe essere stato un cinese. Potrebbe essere stato anche un uomo d’affari italiano, o di altra nazionalità, di ritorno da quel Paese. Tutto il territorio lombardo, inoltre, costituisce una grande area metropolitana, in cui gli interscambi economici sono elevati. Moltissimi sono coloro che si spostano da un capo all’altro di questa zona per motivi di lavoro e studio. Ciò giustificherebbe l’elevato livello di incidenza dei soggetti positivi nel territorio lombardo.
A Bergamo? E ad Alzano e Nembro?
Vale lo stesso discorso fatto per la Lombardia.
Cosa pensate di alcune ipotesi che stanno circolando in questi giorni in merito all’espansione dei contagi? Si parla della partita Atalanta Valencia a San Siro 19 febbraio, la partita Albino-Codogno il 9 febbraio, la grande mobilità “economica” dei bergamaschi e dei lombardi in genere e l’afflusso di passeggeri positivi all’aeroporto di Bergamo
Allo stato dei fatti sono tutte ipotesi alcune anche verosimili, ma che non possono essere corroborate, al momento, da dati scientifici certi.
Cosa succederà adesso qui in Bergamasca e in Lombardia?
Il rispetto rigoroso delle norme prescrittive di isolamento sociale permetterà, in tempi ragionevoli, un appiattimento della curva epidemica, cui succederà la fase di decremento. Sono già comparsi, in questi ultimi due giorni, segnali positivi di una riduzione dell’incremento di nuovi casi di positività. E’ opportuno tuttavia attendere, come ha detto ieri in conferenza stampa l’assessore Gallera, un consolidamento dei dati nei prossimi giorni.
Tamponi: bisognava farne di più? Si deve recuperare ora?
In generale, da un punto di vista del monitoraggio epidemiologico, sarebbe molto utile procedere all’individuazione dei casi non noti, sia per comprendere meglio il trend della curva epidemica e gli indicatori ad essa correlati, sia per stimare correttamente le possibili risorse aggiuntive necessarie (per gli ospedali – ad esempio, necessità di ampliamento attività legate ai ricoveri, ma anche per il territorio – ad esempio necessità di ossigenoterapia per i soggetti in cura domiciliare). Regione Lombardia ha deciso di concentrare l’utilizzo dei tamponi sulle situazioni di gravità sintomatologica importante, per le ovvie ricadute cliniche.
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