Per fronteggiare la pandemia in atto, la Commissione europea ha invitato, attraverso una call immediata lanciata solo pochi giorni fa, startup e Pmi innovative a presentare progetti finalizzati
a trattare, testare e monitorare qualsiasi aspetto legato al coronavirus, nell’ottica di supportare la critica fase di gestione dell’emergenza.
Alla call hanno partecipato anche alcune startup bergamasche attive all’interno dell’Incubatore d’Impresa di Bergamo Sviluppo sito al Point di Dalmine. In particolare è stato presentato un progetto proposto dalla startup innovativa D/Vision Lab, azienda che si occupa di tecnologie avanzate (di rendering real-time, realtà aumentata e realtà virtuale, machine learning e intelligenza artificiale) per la visualizzazione e l’analisi dei dati relativi a contesti scientifici, medicali ed industriali. Per rispondere alla call europea D/Vision Lab ha poi coinvolto nell’idea progettuale, in qualità di partner, un’altra startup innovativa dell’Incubatore d’Impresa, AISent, insieme a Università di Bergamo, Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Istituto Mario Negri.
Il progetto proposto da D/Vision Lab consiste nella creazione di una piattaforma cloud per condividere i dati clinici tra i diversi ospedali. L’utente finale della piattaforma è il medico coinvolto nel trattamento dei pazienti covid-19. Grazie alla piattaforma il medico sarà in grado di caricare una serie di dati strutturati (ovvero dati clinici, immagini Dicom, file audio), che verranno archiviati in un formato completamente anonimo nel database principale. Dopo aver analizzato il caso caricato, il sistema mostrerà al medico casi simili attingendoli direttamente dal database, insieme ai dati clinici e ai file allegati (immagini Dicom, audio). In questo modo, durante la diffusione della pandemia, sarà possibile uno scambio strutturato di dati e analisi per i medici di tutto il mondo.
Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia (tecniche di Intelligenza Artificiale basata su tecniche di clustering e visualizzazione dei dati in tempo reale), la piattaforma permetterebbe di monitorare attentamente la pandemia e di comunicare attivamente con tutte le controparti coinvolte. Tali tecniche possono infatti servire per classificare un nuovo paziente sulla base del set di dati esistente, aiutando così i medici a fornire ulteriori informazioni sullo stato del paziente, sul trattamento da effettuare e sui possibili risultati al fine di ridurre il ricovero e la morte improvvisa.
A seguito dell’emergenza covid-19, non solo l’Europa, ma anche i singoli Paesi, tra cui l’Italia, hanno in questi giorni emanato e aperto bandi e call rivolti alle imprese. Oltre a D/Vision Lab, l’invito a partecipare a tali bandi è stato accolto anche da altre startup e aziende dell’Incubatore d’Impresa e del Point, attualmente impegnate ad elaborare una propria idea progettuale per poter rispondere alle diverse iniziative emanate.
commenta