• Abbonati
Informazione Pubblicitaria

Sènt che göst

Sènt che göst

Una polpetta di risotto ripiena di Strachítunt: la ricetta di “cuore tunt” fotogallery

Una preparazione semplice e gustosa da preparare in questi giorni di quarantena, a casa

Walter Martinelli è nato ad Olda, in Val Taleggio, e discende da una famiglia di cuochi. Grazie ad esperienze fuori dal contesto della valle ha saputo maturare una propria visione del cibo, indagando nel particolare la cucina vegetariana e vegana e sviluppando, grazie alla passione e alla pratica, un proprio stile.

L’idea del Borgo Zen, prosecuzione dell’attività famigliare precedentemente denominata “albergo della salute”, è nata circa sei anni fa. Un rimettere in discussione un’attività che stentava a procedere, ancorata alla visione di un turismo per la terza età, incentrato su una fruizione per un breve periodo dell’anno.

La sfida di Walter si è basata sul tentativo di creare una nuova attività che potesse essere effettivamente valida all’interno del contesto nel quale era situata.

Grazie a dei buoni maestri Walter si è messo in gioco e, attraverso la comprensione dei meccanismi del web, ha cercato la giusta nicchia alla quale rivolgere la sua proposta e l’ha trovata nel settore olistico, che proprio in quegli anni iniziava a prendere piede. Costruire quindi un luogo che potesse fungere da approdo per chi fosse interessato a sviluppare quei principi di crescita personale e di sviluppo interiore. Trovato il mercato per Walter si è posto il problema di come raggiungerlo, di comprendere i desideri delle persone a cui aveva intenzione di rivolgere la sua proposta, quali i servizi necessari per poterle soddisfare e, di conseguenza, le rivoluzioni interne che avrebbe dovuto apportare alla struttura dell’albergo della salute e alle tecniche di cucina alle quali era abituato.

Ricetta
Lo chef Walter Martinelli al lavoro

Walter ha quindi iniziato a frequentare dei corsi di cucina della scuola “La Sanagola”, ha rivoluzionato la struttura, apportando modifiche e innovazioni, quali le Culle Alpha, (collaborando con PiùTurismo – portale di Turismo ecosostenibile) la sala protetta da geostress, la capanna sull’albero, la sala da meditazione, ma anche importanti ristrutturazioni incentrate sull’ecosostenibilità dello stabile, come l’impianto di una caldaia a biomasse e l’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Da filo conduttore è stata l’idea di strutturare la sua nuova attività incentrandola sulla creazione di un ambiente tranquillo, sereno e rilassante.

L’atmosfera di relax che si respira al Borgo Zen è strettamente connessa alla nutrizione: mangiare bene ci porta ad essere in armonia con il nostro organismo. Armonia che nei piatti di Walter si svela anche grazie all’utilizzo di prodotti di stagione e provenienti dalla Val Taleggio. Le stesse erbe, come il paruk presente all’interno della gustosa ricetta che tra poco vi proporremo, vengono raccolte dagli abitanti della valle, che ne sono esperti conoscitori. I formaggi, non serve dirlo, sono quelli della Cooperativa Agricola Sant’Antonio di Reggetto, vicinissima al Borgo Zen.

Questo ristorante rappresenta la culla di un pensiero e di una sperimentazione a cui sicuramente non è scontato pensare, avendo presente il contesto nel quale è situato, ma allo sguardo attento si mostra veramente come una pietra perfettamente incastrata in una trama muraria, o in un tipico tetto in piöde. Anche l’esperienza del Borgo Zen è emblematica di una valle complessa e varia e per questo tanto bella.

La ricetta

CUORE TUNT
per 4 persone

Riso carnaroli gr 250
Brodo di verdure l. 1
Paruk gr. 100
Aglio 1 spicchio
Strachitunt gr. 100
Farina di mais integrale q.b. per panatura
uovo n. 1
olio per friggere

per la salsa:
barbabietola rossa cotta n. 1
yogurt intero 1\2 vasetto
limone qualche goccia

Procedimento:
Preparare un risotto tradizionale cotto al dente, senza mantecatura. Raffreddarlo stendendolo su un vassoio.
Cuocere il paruk in padella con olio, aglio (che togliamo alla fine), sale e pepe.
Tritare piuttosto finemente il paruk e aggiungerlo al risotto. Con le mani formare delle palline di 70-80 grammi ciascuna.
Inserire nel cuore della pallina un abbondante pezzetto di Strachitunt e richiuderlo bene.
Passare nell’uovo e nella farina integrale, poi friggere in abbondante olio.
Scolare e asciugare leggermente su carta.
A parte strizzare la barbabietola per usare il succo che aggiungiamo allo yogurt e montiamo con un filo di olio di semi e qualche goccia di limone.
Servire il “cuore tunt” accompagnato dalla salsa.

Fotografie a cura de Il Borgo Zen
Testo e intervista realizzati da Sara Invernizzi

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Emiliano Pesenti
L'intervista
“La DOP dello Strachítunt un punto d’arrivo e di partenza per tutta la valle”
Strachitunt
Bergamo
Lo Strachítunt vince anche al cinema: il documentario premiato al Food Film Fest
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI