Se la ricerca scientifica si sta concentrando sul Dna del virus Covid 19 per bloccarne la diffusione, c’è in Bergamasca un’industria che da tempo ha fatto della ricerca di filati ad alto contenuto tecnologico la sua missione. È la Tecnofilati Srl di Medolago, specializzata nella creazione e produzione di filati destinati all’abbigliamento protettivo, sportivo e per il benessere.
Proprio perché è nel suo Dna la ricerca di nuovi filati è stato quasi automatico, di fronte all’emergenza Coronavirus, convertire la rotta e guardare in faccia alla realtà.
“Avevamo attrezzato una parte della nostra produzione per la produzione di abbigliamento cosmetotessile e vista l’esigenza di mascherine abbiamo deciso di concentrarci su questo presidio medico, convertendo di fatto la produzione di una nostra linea” afferma Andrea Abati di Tecnofilati Srl.
I filati prodotti da Tecnofilati come Copper, Bioceramic, Carbon e Silver si sono affermati nei mercati mondiali diventando punto di riferimento nella produzione di tessuti tecnici nei settori del Medical, Chemical, Painting, Matress, Fashion, Military, Wellness e Sport grazie alle loro innumerevoli proprietà benefiche e protettive.
“Le nostre aziende producono dal filato al capo finito, in questo caso abbiamo creato un prototipo di mascherina utilizzando due tipologie di materiali: un primo strato di tessuto che presenta una particolare armatura in rilievo, prodotto con il nostro filato “Resistex carbon” batteriostaico e antistatico che agisce da barriera verso gli agenti esterni e un secondo strato di tessuto a maglia liscia di poliammide che aumenta il grado di filtrazione e fa da cuscinetto ai microorganismi” spiega Abati.
Il prototipo è stato ora sottoposto a dei test del Politecnico di Milano ed è in attesa di certificazione del marchio CE, poi verrà sottoposto all’Istituto di Sanità.
“Stiamo già producendo queste mascherine che abbiamo utilizzato per primi dotando i nostri dipendenti e le stiamo vendendo a molte aziende che necessitano di questo presidio medico per i loro collaboratori e permettere di continuare a produrre seguendo le disposizioni del Ministero della salute – aggiunge Abati -. Presto saremo in grado di produrre fino a 10 mila mascherine al giorno con un prodotto al 100% Made in Italy”.
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