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Coronavirus

L’ultima videochiamata ai figli, poi l’sms dei dottori: “Adri è morto, accarezzato da noi”

L'ex panettiere di via Moroni si è spento senza poter essere circondato dai propri cari. "Grazie all'operatrice che gli ha permesso di salutarci in video"

Era sempre stato abituato a essere circondato dal calore dei suoi cari, così come dei suoi clienti. Andrea Angeloni però, come le altre vittime di Coronavirus, è stato costretto a morire da solo, nel freddo letto di un ospedale, per non rischiare di contagiare i familiari. Accompagnato, perlomeno, dall’affetto dei dottori che gli hanno regalato le ultime carezze e gli hanno offerto la possibiltà di salutare, almeno virtualmente, con una videochiamata colma di lacrime, i figli Anna e Carlo.

Quello dell’89enne di Bergamo è stato un epilogo simile, nella sua drammaticità, a tutte le persone colpite da Covid 19 in questo periodo. Andrea Angeloni, conosciuto da tutti come Adri, era stato ricoverato nei giorni scorsi all’ospedale Manzoni di Lecco perchè al Papa Giovanni i posti letto nel reparto di terapia intensiva erano tutti occupati. E lì si è spento domenica mattina, come annunciato da una dottoressa con un messaggio alla figlia che si chiude con un cuoricino, a testimonianza dell’amore donato fino all’ultimo a quell’uomo ormai considerato “come un nonno” da lei e dai suoi colleghi.

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Angeloni era molto conosciuto in città. Classe 1930, a metà del secolo scorso e per una ventina d’anni aveva gestito una panetteria in via Moroni. In seguito aveva lavorato alla Upim di via XX settembre e infine era stato responsabile del ricevimento merci all’Auchan di via Carducci.

Poi la pensione, durante la quale aveva perso la moglie. Nonostante qualche acciacco fisico dovuto all’età, Adri nel complesso era sempre stato in buona salute. Fino a quando, nei giorni scorsi, ha iniziato ad accusare i sintomi tipici del Coronavirus: polmonite, con febbre alta e difficoltà a respirare.

Quando le condizioni dell’uomo si sono aggravate, la figlia Anna ha chiesto l’intervento dei medici, che l’hanno trasportato a Lecco in ambulanza. Ed è stata l’ultima volta che ha visto di persona i suoi parenti.

Andrea Angeloni

Domenica mattina la figlia stessa è stata avvisata del suo decesso, come racconta una nipote dell’89enne: “Stamattina il nostro nonno Adri ha preso il volo per una vita migliore. L’abbiamo saputo da una dottoressa che vogliamo ringraziare per averlo seguito fino alla fine e per avergli fatto vedere per l’ultima volta i suoi figli con una videochiamata”.

“Ha raggiunto in solitudine la sua cara moglie – prosegue – e sempre in solitudine verrà cremato e seppellito. Non si sa quando, perché nei cimiteri c’è la fila di bare. Sono tutte le persone morte sole e a nessuno è permesso accompagnarli nell’ultimo viaggio, se non con una candela e tante preghiere in casa. Non c’è solo lo strazio per la perdita di una persona cara, ma c’è l’angoscia e l’impotenza della situazione”.

“A chi dice che quelli che muoiono sono solo dei vecchi, rispondo che sono nostri cari e auguro a loro di non dover fare i conti con ciò che stiamo provando noi. Così come non lo auguro ai nostri governanti, che non hanno chiuso tutto per tempo”.

“Noi da quando abbiamo scoperto la positività del nonno ci siamo messi tutti in quarantena volontaria. La sua badante invece è ricoverata al Sacco di Milano in terapia intensiva. Speriamo – conclude la ragazza – che la gente capisca la realtà delle cose e la loro gravità”.

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