L’assessore Giulio Gallera, titolare del Welfare in Regione Lombardia, come ogni giorno fa il punto sull’emergenza Coronavirus nella nostra regione.
“Per prima cosa devo fare i complimenti ai lombardi che finalmente sembra abbiano capito di stare in casa – le sue parole in conferenza stampa – . Domenica scorsa le nostre città erano ancora piene di gente. Oggi invece la grande battaglia è fatta con consapevolenzza e la vinceremo perchè le persone in giro sono poche. E quelle poche con mascherina e alla giusta dstanza”.
Poi i dati su contagi, terapie intensive e decessi della giornata di domenica 15 marzo: “I numeri sono in crescita, ma i risultati contiamo di vederli tra una settimana, considerato il perioo di incubazione del virus”.
“Oggi in Lombardia abiamo 13272 positivi, di cui circa cinquemila in ospedale, più 602 rispetto a ieri. Una crescita costante ma non esponenziale, e questo è positivo.
Contiamo 25 pazienti in più in terapia intensiva, ieri il numero era 75. Ma non possiamo cantare vittoria. Come non possiamo buttarci giù per i 1218 decessi, più 252 di ieri e in crescita. Ma l’arco andrà valutato tra una settimana”.
Capitolo province: “Bergamo è sempre quella più martoriata. Seguono poi Brescia e Cremona”.
Il perchè di una mancata zona rossa a Bergamo? “Il tempo dei bilanci arriverà dopo. Abbiamo inviato i nostri dati a Roma e il Governo ha gestito la situazione. Ora lavoriamo al meglio così”.
L’assessore Gallera è poi tornato a parlare dell’ospedale alla Fiera di Milano: “Se riuscissimo a riconvertire due capannoni in ospedale con più di 500 posti per terapia intensiva questa sarebbe la soluzione definitiva che potrebbe venire utile anche alle altre regioni”.
Sono oltre 732 i ricoverati nelle terapie intensive lombarde, aveva spiegato Gallera a Rainews24: “Le altre regioni hanno avuto il tempo per attrezzarsi e si organizzano ampliandole prima dell’emergenza, noi ci siamo trovati quasi di botto in questa situazione e ogni giorno ne apriamo ma ce n’è un gran bisogno”.
Per i nostri cittadini “non vogliamo mollare, assicura: “Abbiamo chiamato Bertolaso che è il numero uno e che ha il compito di trovare monitor, respiratori, mascherine”.
E, a proposito delle mascherine, dopo la denuncia fatta sabato sulle 250mila arrivate dalla Protezione civile assolutamente inadatte ai medici e agli infermieri, Gallera smorza: “Voglio chiudere la polemica. Quelle arrivate vanno bene per i volontari, o qualche anziano. Ma ho un rapporto positivo col governo e con il ministro della salute Speranza, chiudiamola qui”.
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Poi l’annuncio: “Stiamo provando a farle produrre dalle aziende tessili disponibili sul territorio, con il brevetto del Politecnico”.
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