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La testimonianza

I farmacisti: “Scarseggiano ossigeno e mascherine: aiutateci, rispettando le regole”

Emanuela Sonzogni e Mario Micheli, gestori di farmacie a San Pellegrino e Lallio, hanno deciso di consegnare gratis a domicilio farmaci urgenti, per chi è impossibilitato a ritirarli

“La situazione si dimostra sempre più drammatica. Nessuno, fino a un certo punto, ci ha creduto a sufficienza, ma il Covid-19, come dichiarato anche dall’Oms, è una pandemia. È un virus molto aggressivo, che muta in continuazione. Condizioni che, secondo noi, rendono più difficile la ricerca di un vaccino”. Sono molto diretti sul tema-Coronavirus Emanuela Sonzogni e Mario Micheli, farmacisti e gestori della Farmacia della Fonte a San Pellegrino e della Farmacia degli Spezieri a Lallio.

Oltre al personale sanitario degli ospedali, ai medici ed agli infermieri, infatti, anche i farmacisti sono figure sempre più importanti nella lotta al Covid-19, grazie all’assistenza verso le persone che devono rimanere in casa. “Nel corso della settimana, abbiamo visto diverse persone con le patologie derivanti da questo virus, seppur in forma leggera, non conclamata e certificata da un tampone – spiega la dottoressa Sonzogni. – Diversi pazienti, che non vengono ricoverati, chiedono aiuto alle farmacie”.

Un aiuto in particolare per reperire mascherine e saturimetri (per controllare la capacità di respirazione), ossigeno e antibiotici, ma anche gel disinfettante, pulsossimetri (strumenti per misurare il livello di saturazione di ossigeno nel sangue ed il ritmo cardiaco), i kit per l’ossigenoterapia e i termometri. Prescritti dal pronto soccorso, dalle guardie mediche e dai medici di base, sono sempre più difficoltosi da reperire per le farmacie. “Cominciamo a essere in carenza di medicinali importanti come l’ossigeno (indicato alle persone che non possono essere ricoverate, alle quali viene prescritto il controllo della febbre e della capacità di respirazione), che si unisce alla penuria di antibiotici fondamentali – spiegano i due farmacisti – Con l’aiuto di Federfarma, stiamo cercando di ottenere più bombole per l’ossigeno possibili anche perché, per questa tipologia di malattie, una buona ossigenazione è fondamentale. C’è letteralmente una corsa da parte di tutti i farmacisti per soddisfare le richieste impellenti”.

Ossigeno fondamentale per la lotta contro il virus. “Il Covid-19 non è pericoloso in sé e per sé, ma lo diventa per le persone con un particolare tipo di patologia. Attacca le vie respiratorie, quindi diventa strategico mantenere una buona ossigenazione del sangue, che aiuta nello svolgersi positivo delle terapie. Se manca l’ossigeno, diventa problematico gestire questa situazione”.

Difficile reperibilità, quella dell’ossigeno, che preoccupa anche l’Ats. “L’altra sera ho ricevuto una telefonata dall’ufficio farmaceutico dell’Ats per sapere se avevamo disponibilità di ossigeno – spiega ancora Micheli -. Posso confermare che, questa notte, non ne abbiamo a disposizione, nemmeno per le emergenze. Abbiamo circa 8 bombole al giorno, ma non riusciamo a rispondere a tutte le richieste: abbiamo anche acquistato, a spese nostre, dei concentratori di ossigeno, per cercare di andare incontro alle varie esigenze”.

Un’emergenza è poi quella legata alla fornitura di mascherine chirurgiche. “Riceviamo più di duecento telefonate al giorno per sapere se c’è disponibilità di mascherine. La situazione del rifornimento è molto critica, in quanto i nostri fornitori abituali sono sguarniti completamente di tutti questi presidi sanitari. La distribuzione sta facendo fatica a reperirle: dobbiamo fare anche noi delle ricerche sul mercato, per poterne trovare delle altre”.

Situazione che si sta facendo sentire anche sul fronte economico, soprattutto per quanto riguarda i prezzi. “Noi siamo riusciti ad avere delle mascherine fino all’inizio di questa settimana, a prezzi sbalorditivi, che qualcuno nella distribuzione ha ‘gonfiato’. Alcune mascherine, che abbiamo ordinato ad inizio settimana dall’Inghilterra, sono ferme alla frontiera. Le aziende che sono riuscite ad averle in Italia, giustamente e in maniera ragionevole, le stanno dando agli ospedali e alle strutture sanitarie che necessitano di questi presidi per proteggersi e proteggere gli altri. Gli stessi medici e infermieri che lavorano in prima linea sono in difficoltà ad averli: sono stati attivati tutti gli strumenti necessari per poterli reperire nel minor tempo possibile”.

I due farmacisti descrivono, nella durezza dei fatti, una situazione sempre più complicata, nella quale un’attenzione particolare deve essere rivolta ai soggetti più fragili, che hanno già patologie, e agli anziani.

“La coscienza civica delle persone sta man mano progredendo, anche se gli anziani sono quelli che fanno più fatica a capire certe norme: questa è la sensazione che abbiamo. Invitiamo tutti a rimanere in casa e, dove possibile, a chiedere aiuto ai volontari che, in sicurezza, possono consegnare a casa beni di prima necessità. In questo senso, abbiamo deciso di consegnare a domicilio farmaci urgenti, per chi è impossibilitato a ritirarli. Un servizio gratuito, che effettuiamo in pausa-pranzo e la sera dopo la chiusura: un ulteriore aiuto per le persone, anche perché a noi sta a cuore la salute della gente”.

In deroga rispetto alla legislazione tradizionale, i medici, di fronte a reali esigenze, possono lasciare le ricette in farmacia, in modo da non avere una concentrazione eccessiva di pazienti negli ambulatori. “Nella consegna dei farmaci, concordiamo prima via telefonica le modalità, in modo da lasciare i medicinali in un punto idoneo sia per noi che per la persona. Un servizio che, ricordiamo, deve essere utilizzato solo per urgenze reali”.

I farmacisti, come gli altri operatori del servizio sanitario, stanno combattendo un’unica battaglia, alla quale ogni persona deve contribuire, seguendo le solite, semplici, indicazioni. “Anche noi ci uniamo al coro: fondamentale è la prevenzione. Restare a casa, lavarsi bene le mani, utilizzare le mascherine, igienizzare gli oggetti, rispettare le distanze tra le persone. Se qualcuno ha dei sintomi di febbre, è importante l’utilizzo delle mascherine e l’osservazione delle norme, ma ancora più importante è evitare di recarsi al pronto soccorso: bisogna chiamare i numeri dedicati all’emergenza”.

Semplici regole che sono d’aiuto a ogni persona: “Con una giusta disciplina, evitiamo di essere ulteriori portatori del virus. È un concetto sottile, ma strategico”.

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