• Abbonati
L'esperienza

Erasmus in Portogallo, Master in Olanda: Vittoria e i suoi studi per l’Europa

Vittoria Sala, classe 1996 e originaria di Colognola, il quartiere di Bergamo, è contenta delle sue scelte, ma "sono un po' preoccupata per mio nonno in questo momento di contagio da coronavirus"

Vittoria Sala, classe 1996 e originaria di Colognola, il quartiere di Bergamo, ha avuto l’opportunità di fare l’Erasmus in Portogallo e quella ora di studiare nel nord d’Europa. I paesi in cui ha vissuto le hanno permesso di crescere e di conoscere nuove persone e realtà, arricchendosi come persona e ora, di poter raccontare la sua esperienza.

“Ho fatto l’Erasmus da settembre 2017 a gennaio 2018 a Lisbona, in Portogallo, mentre studiavo scienze politiche a Siena. Da settembre sto facendo un Master che si chiama Health Economics and Management, tradotto in italiano sarebbe “economia del sistema sanitario”, a Rotterdam in Olanda.”

Quando eri in Erasmus cosa studiavi?

Frequentavo la “facultade de sciencias sociales”, cioè la facoltà delle scienze sociali e umane

Quali differenze hai trovato con l’Italia nel sistema d’ insegnamento?

In Erasmus l’università era molto meno pesante, infatti ho potuto viaggiare moltissimo. Adesso sto studiando tanto, ma è il rapporto tra studenti e docenti che continua a stupirmi: non c’è alcuna difficoltà da parte degli studenti nel muovere apertamente critiche o appunti al professore, per noi sarebbe impensabile. È come se fossero sullo stesso piano.

Dove hai alloggiato quando eri in Erasmus e dove alloggi ora?

In Erasmus dividevo una casa con altri ragazzi. In Olanda è diverso: quando sono arrivata a Rotterdam alloggiavo nel campus dell’università, c’è di tutto, dal cinema alla palestra, dal supermercato alle biblioteche: come un piccolo paese. Il problema è che era lontano 20 minuti in bicicletta dal centro e quindi restava abbastanza isolato: ti trovi ad essere completamente immerso nel mondo dell’università, degli esami e dello studio. Da gennaio ho quindi preferito spostarmi in una casa in centro che divido con una lavoratrice e una studentessa, è una sistemazione che mi piace molto di più ma è soggettivo, moltissimi ragazzi che conosco adorano vivere nel campus.

vittoria sala

Hai detto che ti muovi in bicicletta, è di uso in Olanda? È perché sono molto attenti alla questione dell’inquinamento?

Penso che il fatto di preferire usare la bicicletta per muoversi piuttosto che altri mezzi (che comunque vengono utilizzati) sia un fattore culturale e di comodità: ci sono tantissime piste ciclabili, volendo si potrebbe tranquillamente visitare tutte le città dell’Olanda spostandosi solo in bici. Ovviamente la cosa è agevolata dal fatto che si tratta di un territorio quasi esclusivamente pianeggiante e che i mezzi sono abbastanza costosi e scomodi, quindi la soluzione migliore è proprio la bici. Per quanto riguarda l’attenzione per l’inquinamento dipende da città a città: qui a Rotterdam vengono separati solo il vetro e la carta, mentre la plastica e l’umido vengono buttati insieme, sembra che vengano smistati però direttamente nelle discariche.

Come viene vissuta la questione del coronavirus?

Non è una tematica che viene presa sotto gamba: il centro delle ricerche per il virus è proprio qui a Rotterdam. Si cerca di affrontarla nel modo più sereno possibile. Il sistema sanitario è diverso: è semi privato, quindi le persone si rendono conto di quanto costa. Tutti devono obbligatoriamente pagare un’assicurazione sanitaria e ogni nucleo familiare deve versare un contributo a un fondo statale tarato sullo stipendio. Il fondo serve per pagare l’assistenza sanitaria a tutti coloro che non se la possono permettere. Quindi sono tutti più attenti: prima di andare in ospedale si sta a casa e ci si riguarda. C’è da dire che il sistema sanitario italiano è molto più trasparente di quello olandese: ho l’impressione che qui ci siano stati moltissimi casi che non sono stati denunciati perché sono stati fatti davvero pochi tamponi.

Sono state prese delle misure precauzionali dalle autorità?

Poche, questa settimana ho visto in Università i cartelli dell’organizzazione mondiale della sanità su come lavarsi le mani. Oltre a questo l’Università non ha preso alcun tipo di precauzioni. La vita continua naturalmente: nessuno indossa la mascherina, le attività rimangono aperte e non ci sono coprifuochi. Seguo su Twitter la BBC e il ministro della salute, in questi giorni raccomandano di non andare in ospedale ma di chiamare il proprio medico di base solo se sei stato in una zona rossa, hai tosse, mal di polmoni e febbre.

Come vivi la lontananza da casa?

Le persone che mi mancano di più sono il mio fidanzato Giorgio, mio nonno (anche perché sono abbastanza preoccupata per la questione del coronavirus), mamma e papà, mia sorella Beatrice e Jackie. Sì, direi che il gatto è quello di cui sento più la mancanza.

Hai mantenuto lo stesso rapporto con le tue amicizie di Bergamo?

Ovviamente ci siamo un po’allontanate, non è più come prima. Sono mancata a molti compleanni e faccio fatica a tornare in Italia per venire a trovarle. La separazione è stata abbastanza naturale, ma rimangono mie amiche e voglio loro davvero molto bene.

vittoria sala

Hai degli amici lì?

Assolutamente, qui ho la mia famiglia. Ho incontrato persone meravigliose sia qui in Olanda sia a Lisbona. Condividiamo la nostra routine

Hai ancora contatti con i ragazzi del Portogallo?

Si! Sono andata a trovarne una l’anno scorso.

Tue che hai fatto un Erasmus, consiglieresti di fare un’esperienza simile?

Assolutamente sì, se se ne ha la possibilità consiglierei a tutti di farlo. Economicamente è impegnativo, io ho avuto una borsa di studio e ricevevo dei fondi europei che mi hanno aiutato.

Hai mai ripensato alla tua scelta di fare il master all’estero?

Sinceramente no, Rotterdam è l’opzione migliore nel mio settore e dato che l’anno prossimo studierò a Bologna avrò la laura italiana, austriaca, olandese e norvegese.

Con la lingua come te la cavi?

Sia qui che in Erasmus ho sempre usato l’inglese, sto cercando di imparare un pochino l’olandese con Duolingo ma è abbastanza complesso.

Se dovessi consigliare di visitare uno dei paesi dove hai studiato quale sceglieresti?

Senza ombra di dubbio il Portogallo, è un posto paradisiaco. Da nord a sud, dalle Azzorre alla costa est. Spettacolare.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI