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Appunti & virgole

Mago Gasp e genio Ilicic: dall’Atalanta un bel regalo ai tifosi e un messaggio per Bergamo

I nerazzurri tra le grandi d'Europa conquistano anche Valencia e dedicano la vittoria a chi è malato e a Bergamo

Bergamo è per te, mola mia“. Dedicata ai tanti tifosi della Dea, che soffrono in ospedale.

L’Atalanta è una gioia e ancora di più in questo momento, in cui medici e malati stanno lottando duramente per uscire da questo pericoloso tunnel che si chiama virus. E certo l’emozione più grande della sfida vinta (ancora!) a Valencia dai Gaspboys è quel lenzuolo sventolato a fine partita dai ragazzi esultanti, in un misto bergamasco che non è proprio casuale: Gasperini è cittadino onorario, il Papu ormai è stato adottato qui e sta benissimo, ma un bergamasco c’era anche in campo, cioè quel Mattia Caldara che anche lui ha saputo uscire da un brutto tunnel.

Lo ha fatto tornando alla sua Atalanta e a Valencia ha giocato per la prima volta 90 minuti in Champions. E naturalmente è bergamasca la proprietà, non succede in tutte le squadre di A, ma la scalata dei Percassi ai vertici europei è qualcosa di strabiliante, un piccolo grande miracolo. Con Gasperini grande direttore di un’orchestra che non è solo i suoi tre tenori.

Nella serata in cui le sirene delle ambulanze prendono il posto dei clacson dei tifosi festanti, perché purtroppo siamo sempre in piena emergenza, l’Atalanta regala due ore di divertimento, di spettacolo come raramente accade con le squadre italiane, in Europa. Adrenalina a mille, perché quando gioca la Dea non c’è mai un minuto di pausa.

A proposito dei tifosi: giustamente a casa per evitare assembramenti e prima ancora bloccati in Italia senza poter seguire la Dea. Che da anni ormai, da quando si è conquistata il diritto di gareggiarevin Europa (conquistata, vero signor Agnelli?) deve giocare dappertutto meno che a casa sua, anche se San Siro è un gran bel teatro.

Se poi vogliamo celebrare il campione, il Fenomeno con la F maiuscola, alziamoci tutti ad applaudire il giocatore magari più stanco ma anche più geniale della truppa nerazzurra. Meno male che Gasp conosce bene il suo pupillo e perciò, quando Ilicic comincia a chiedere la sostituzione, l’allenatore finge di non sentire e cambia anche il Papu ma non lui.

L’Atalanta Valencia mola mia

Tanto che poi arriva anche il quarto gol, altra gemma dello sloveno: poker servito al Valencia come all’andata, poker di gol in una partita come i grandi Van Basten, Messi, Ronaldo. L’unico, Josip, a fare quattro gol in trasferta in una partita a eliminazione diretta della Champions. Lui che è diventato in Serie A il re delle triplette, ormai non si ferma più e scala anche la classifica assoluta dei bomber nerazzurri, raggiungendo Ganz all’8° posto con 49 reti.

Ma i numeri sono quasi solo un dettaglio in confronto alle genialate di Ilicic, che ogni volta si prende gioco dei difensori e quando loro provano a sintonizzarsi col suo pensiero è già tardi. Ed è rigore o è gol. Fantastico.

Dicevamo però dell’orchestra diretta magicamente da Gasp. All’andata all’ultimo momento manca Djimsiti e era fuori anche Toloi, Gasp reinventa de Roon difensore e a un quarto d’ora dalla fine (sul 4-1) mette Zapata al posto di Caldara. Senza fare una piega. Al ritorno ecco il forfait di Gollini: tocca a Sportiello, che prende tre gol, però il suo debutto in Champions è positivo. Anche a Valencia, Gasp rigioca senza centravanti vero e come all’andata funziona.

Però il segreto qual è? Che Gasperini vuol sempre vincere… Chiamatelo incosciente, a volte, ma contro qualsiasi avversario la tattica resta non primo non prenderle, come una volta, ma primo fare gol. Come avvenuto dopo 3 minuti a Valencia.

E adesso che l’Atalanta è entrata nel G8 d’Europa non importa chi dovrà incontrare e quando: la Champions deve ringraziare i Gaspboys che la stanno onorando con grande “umiltà e qualità”, come ha detto Capello. Per Bergamo, perché l’Atalanta non molla mai.

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