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A.a.a. cercasi fuorisede

Anna, a Bergamo per studiare: “È bello essere autonomi”

"Bergamo mi piace, sì: venendo da un paese piccolo come Graffignana avevo proprio voglia di cambiare aria".

Oggi vi racconto la storia di Anna che dalla provincia di Lodi è arrivata a Bergamo a fine settembre e frequenta il primo anno di scienze psicologiche. Ha diciannove anni e le idee ben chiare, consapevole di essere indirizzata verso psicologia. Guardando gli insegnamenti che offrono le varie università, Anna sceglie Bergamo e eventualmente come piano B prende in considerazione le due mete più gettonate dai coetanei: Milano e Pavia. Durante l’estate aveva già pianificato di trovare un alloggio in Città Alta, e una volta saputo di aver superato il test d’ingresso, si è trasferita definitivamente a Bergamo in un convitto dove convive con altre 2 studentesse. Ma a Bergamo non è sola, si è trasferita ormai da 2 anni anche sua sorella maggiore che riesce a vedere ogni tanto nel fine settimana e quando ne ha bisogno ovviamente.

Avendo due sorelle, a livello di condivisione non ha avuto grossi problemi, è abituata a vivere con altre persone, anche se ogni tanto sente comunque l’esigenza di avere i propri spazi.

Torni a casa tutti i weekend?

Se riesco sì, nel primo semestre non sono tornata molto perché avevo avuto dei laboratori anche al sabato e quindi tornare a casa non mi conveniva; ma una toccata e fuga quando posso la faccio; ogni tanto tornare a casa ci vuole anche se non è facile perché si rimane anche senza energie. Mio papà spesso mi accompagna qui a Bergamo in macchina e mi aiuta togliendomi il problema, oltre della spesa, dei treni; si sa che per quanto riguarda i treni è sempre complicato tra i vari ritardi e le svariate cancellazioni.

Anna si trova bene, alloggia in una posizione comoda, le materie che sta studiando le piacciono, psicologia è quello che vuole fare e pian piano si sta integrando; sta superando un sacco di sfide. Riesci a studiare in convitto?

La sessione l’ho fatta tutta a casa poiché il dover fare la spesa e i vari lavori domestici rubano parecchio tempo e quindi sono tornata a Bergamo solo per gli appelli. A casa ho studiato con maggiore serenità potendo anche ripetere senza disturbare nessuno; nonostante il convitto sia super fornito con delle aule studio.

Bergamo ti piace?

Si, venendo da un paese piccolo come Graffignana avevo proprio voglia di cambiare aria. I primi mesi sono abbastanza impegnativi; non conoscendo nessuno è tutto così carico di novità, ma ora che è iniziato il secondo semestre sto cominciando ad abituarmi al ritmo frenetico di una città e alla vita da studentessa universitaria.

I tuoi genitori in tutto questo come hanno reagito?

Lo sapevano già, da quando mia sorella si è trasferita in città, se i corsi a Milano non mi avrebbero convinta io volevo venire proprio a Bergamo e alla fine ci sono riuscita, ho passato il test ed è andata come desideravo! Mi dispiace un po’ perché ogni tanto si sente la mancanza di casa come penso per tutti i fuorisede però sono contenti, sicuramente è un’esperienza che mi servirà per crescere.

Parliamo un po’ dell’università di Bergamo

Mi ha fatto fin da subito una bella impressione; i professori in particolare mi sono piaciuti molto e per quanto riguarda gli esami sono contenta per come sono andati e ora attendo la sessione primaverile. Un pregio di questa università, rispetto a tante altre, è il numero elevato di appelli disponibili. Ho una certa libertà di organizzazione compresa di imprevisti e anche il non avere le frequenze obbligatorie è davvero ottimo. Sei libero di scegliere se frequentare un corso oppure studiarlo direttamente da casa senza problemi, se sei ammalato o devi lavorare non hai vincoli; ti senti un po’ più libera.

Che cosa ne pensi dei mezzi pubblici a Bergamo?

Ho fatto da pendolare per 5 anni e non ci credo ancora che adesso sono comoda a pochi minuti dall’università. Durante il giorno mi capita di prendere i mezzi; non guardo nemmeno più gli orari perché so che ogni 10 minuti passa un bus a differenza di dove vivo io. Bergamo è una grande città e anche se a volte ci possono essere dei problemi le comodità non mancano!

Un consiglio per i fuorisede che stanno leggendo?

Devi essere un po’ nell’ottica: “ok, lo faccio, divento fuori sede, ma poi devi essere pronta a farlo veramente, non bastano le parole, devi realmente poi fare tutto tu, ti devi bastare tu”. Da una parte però è anche bello essere così autonomi, il non dover giustificare ogni nostro singolo spostamento. Ci sono i pro e i contro come in tutto e a volte nei momenti di sconforto penso che ci sono persone che non lo avrebbero mai fatto, bisogna avere un po’ di coraggio ma soprattutto, bisogna darsi del tempo. Rispetto al primo semestre ho conosciuto più fuorisede, spesso usciamo e addirittura condividiamo un pezzo del viaggio in treno. Col passare del tempo tutto mi sembra meno impegnativo.

Anna intende proseguire gli studi, anche se è solo all’inizio sogna di poter conseguire anche una laurea magistrale. A Bergamo ha solo una scelta a disposizione, ovvero psicologia clinica, è tra gli ambiti che a lei interessano; nei suoi interessi abbiamo anche la criminologia (a Torino), l’ambito legale, le neuroscienze cognitive e anche la sanità .

Di tempo per scegliere ce n’è, e parlando con Anna emerge che quello che sta studiando le piace veramente e ciò non è per niente scontato. Dal liceo scientifico a una laurea in psicologia ha saltato un po’ nel vuoto, ma alla fine ha trovato una facoltà che fa esattamente per lei e che vuole coltivare con cura.

Grazie Anna abbiamo riscontrato realtà molto simili e sicuramente riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni, l’ho visto nei tuoi occhi e te lo auguro. Alla prossima storia!

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