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Bergamo, Lombardia, Italia zone protette: cosa si può, cosa no, ma… State a casa

Cerchiamo di fare nuova chiarezza tra le pieghe del decreto varato dal Governo

In tanti ci state scrivendo. Avete tante domande da fare e volete risposte, su cosa si può e cosa non si può fare in questi giorni. Cercheremo di fare nuova chiarezza tra le pieghe del decreto varato dal Governo, partendo però da un presupposto, una semplice, semplicissima logica: state a casa il più possibile e uscite solo per vera necessità.

Le limitazioni anti-Coronavirus previste per la Lombardia e 14 province del nord, ora estesi a tutta Italia, sono in vigore e lo saranno fino al 3 aprile.

Ci sono dunque limitazioni, restrizioni e divieti. Ci sono sanzioni e sono previsti controlli. Ma molto molto è affidato ala responsabilità personale: soprattutto in Bergamasca e in Lombardia, dove il contagio si diffonde ai ritmi di 250 in più positivi al giorno e i morti al ritmo di oltre 60 al giorno (nella regione) e dove l’età dei  ricoverati in terapia intensiva si abbassa sempre più (l’8% è tra i 25 e i 40 anni adesso). Leggi i numeri di ieri 

Per questo, oltre alle regole serve l’impegno personale e l’appello, di più, l’imperativo è: STATE A CASA, evitate di rischiare di prendere o di portare il contagio di un virus cattivo, spesso mortale.

Quali sono queste necessità?

  • Comprovate esigenze lavorative
  • Bisogno di rifornirsi di farmaci o beni alimentari
  • Motivi di salute
  • Rientro al proprio domicilio

Ci saranno dei controlli?

Sì. Ai caselli e sulle strade principali, oltre che in stazioni e aeroporto. Sono chiusi i confini al Brennero, tranne per rientri.

Chi li effettuerà?

Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali. Per il trasporto ferroviario, la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi “termoscan”. Anche in questo caso saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni. Negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato”, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione. Analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle predette aree. Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati.

Come faccio a dimostrare che sto andando a lavoro o uscendo per motivi di salute?

Gli spostamenti in entrata e in uscita, ma anche all’interno della zone arancione, sono consentiti solo per motivi di lavoro, motivi di salute comprovati da un certificato medico, dunque. O per una visita o una terapia e per stato di necessità, come ad esempio ci si potrà muovere in assenza di farmaci o generi alimentari. Per andare a fare la spesa nel proprio paese, ad esempio, non serve l’autocertificazione, serve se si esce dal Comune di residenza (ecco perché non ha alcun senso prendere d’assalto i supermercati, anche considerando che non c’è alcuno stop alla logistica dei trasporti e al rifornimento delle merci). Le giustificazioni degli spostamenti potranno essere attestate con autodichiarazione attraverso la compilazione di moduli fornite dalle forze di polizia incaricate dei controlli. La veridicità delle motivazioni potrà essere verificata anche successivamente

Dove trovo il modulo?

Puoi scaricarlo leggendo qui.

Cosa succede a chi non rispetta le limitazioni?

Chi viola le prescrizioni rischia fino a 3 mesi di arresto e una multa di 206 euro. Pene ancora più gravi potranno essere comminate a chi, infetto, fuggirà dalla quarantena. Il reato che si prospetta è quello di delitto colposo contro la salute pubblica

Perché tutto questo?

Perché le autorità politiche e sanitarie ritengono la situazioni derivata dall’emergenza Coronavirus estremamente seria. E per debellare il virus, molto contagioso, l’unica soluzione in assenza di farmaci o vaccini è quella di limitare il più possibile i contatti tra le persone.

Come si diffonde il nuovo Coronavirus?

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