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Il messaggio

Gori: “Ci siamo mossi tardi: è il momento di fermarsi, tutti facciano la loro parte”

L'appello del sindaco di Bergamo a Rainews24 ai cittadini ma anche alle attività produttive: "Restare a casa è l'unica soluzione possibile, è responsabilità di ognuno di noi".

“La situazione è molto, molto grave: gli ospedali sono già al collasso ed entro fine mese il numero delle persone che ne avranno bisogno crescerà esponenzialmente: non saremo in grado di soddisfare quel bisogno se non limitiamo drasticamente i contatti”: in diretta a Rainews24 il sindaco di Bergamo Giorgio Gori non ha usato mezzi termini per descrivere l’attuale emergenza in corso, legata alla diffusione del Coronavirus in particolare nella nostra provincia.

“Ora si deve stare fermi, ripartiremo dopo – ha sottolineato -. Fino a pochi giorni fa pensavamo che l’allarme potesse durare qualche settimana, che fosse sufficiente rispettare le regole, mantenere distanza. Ora siamo chiamati ad andare oltre ai decreti: ogni cittadino deve fare la propria parte. Restare a casa è l’unica soluzione, significa anche non andare al lavoro, se è possibile lavorare da casa. Un appello che rivolgo anche alle imprese: sappiamo che i danni saranno pesantissimi, ed è giusto chiedere già oggi al governo sostegni. Ma è qualcosa che viene dopo la salute e questo implica anche la sospensione delle attività produttive. Come se fosse Ferragosto. Facciamo che questo è il nostro agosto, ad agosto lavoreremo e saremo in grado di ripartire”.

Sulla confusione creata sabato sera dalla diffusione della bozza di decreto, Gori non ha voluto fare polemica: “Si poteva fare meglio a livello comunicativo – ha ammesso – Ma oggi non mi sembra molto interessante alimentare la polemica. Ognuno di noi ha la sua idea, noi sindaci lombardi forse avremmo voluto norme ancora più severe. Quando sarà tutto passato ci sarà tempo per confrontarsi ma non adesso: ora collaboriamo e diamo fiducia ai cittadini”. 

Il messaggio, forte e chiaro, è solo uno: “Restate a casa – ha ribadito – Un invito non solo ai bergamaschi o ai lombardi ma anche per chi vive fuori dalla zona arancione. Tutte le mosse, anche quelle giuste, le abbiamo sempre prese in ritardo. Questo deve essere d’insegnamento al resto d’Italia, dove mi auguro che vengano prese misure simili per evitare contagi”.  

Una battuta anche sul calcio: “Mi pare sia uno dei mondi che fa più fatica a comprendere cosa sta succedendo – ha evidenziato Gori – Sarebbe opportuna una decisione univoca e chiara”.

“Ne possiamo uscire migliori – ha continuato il sindaco – La competenza dei medici è tornata ad essere un valore. Mi sembra già un miglioramento, capire l’importanza dello studio e della ricerca. Poi è un’occasione per diventare migliori nei rapporti  con gli altri. A Bergamo riscontro grande volontà di volontariato verso le persone anziane, molti si offrono per evitare che loro escano di casa. Un segnale buono, un’occasione per tornare a interessarsi di chi è più fragile di noi”. 

 

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