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Lo sguardo di beppe

Coronavirus, la giusta dose di paura utile a rispettare le misure anti-contagio

Forse si è sottovalutato il significato della globalizzazione in campo sanitario: tutto circola con velocità impressionante, batteri e virus compresi.

Centinaia di emanazioni vocali di inesperti che per l’occasione si sono inventati “maestri”, si sono rincorse e continuano ad esibire la loro fatua infondatezza su qualsiasi mezzo di comunicazione, per dare informazioni sul Covid 19 e su come difendersi dal contagio. Mancano, per ora, le previsioni e i suggerimenti dei maghi e delle streghe che nel caos qualcuno potrebbe, comunque, ritenere degni di attenzione.

Se a tutto questo bailamme si vanno ad aggiungere i pareri di alcuni cittadini che non mancano di dare la loro soluzione ritenuta “efficace” al problema, il tutto si fa drammaticamente caotico e confuso. Se poi consideriamo anche qualche leader politico o esperto d’arte che approfittando della notorietà, usa il problema “coronavirus” per acquisire qualche consenso in più, il quadro della situazione è tragicamente completo.

Buon senso vuole che quando una persona ha mal di pancia non vada a chiedere medicine alla fattucchiera, ma si rivolga a un esperto nella cura del suo disturbo, vale a dire, al medico, meglio ancora se specialista per quella tipologia di malessere.

Il serio e complesso problema sanitario che in questo momento ci affligge e che stando alle previsioni di esperti specialisti del settore virologico, affliggerà ancora per un bel po’ di tempo l’Italia ed il mondo, dovrebbe avere come unici referenti, se lo vediamo dal punto di vista della più elementare ragionevolezza, i maggiori esperti del settore che in Italia si contano sulle dita di una mano.

Al contrario, noi, popolo abituato a riporre la nostra fede in idoli politici, a seconda delle stagioni, delle evenienze e delle convenienze, incuranti del fatto che queste divinità di coccio dicano la verità o almeno parole sensate, seguiamo quegli urlatori da piazza ai quali abbiamo delegato la salvezza delle nostre anime e dei nostri corpi.

Vero è che in democrazia c’è spazio per tutte le voci, ma proprio perché la democrazia è uno strumento fragile, va maneggiata con cura anche da coloro che si ritengono autorizzati, pur non avendone le competenze, a dettare la loro indiscussa e dogmatica verità, incuranti delle devastazioni che le loro affermazioni possono creare.

Credo che il solo più elementare buon senso possa suggerire a tutte le persone del pianeta che nessuna verità e nessun dogma può esistere se non supportato e motivato da scienza e competenza.

Gli scienziati, menti eccelse e umili, caratteristica tipica dei sapienti veri, sanno che alla verità ci si avvicina, spesso, passo dopo passo. Per tale ragione, mano a mano che l’infezione avanza, dettano regole di comportamento necessarie a fronteggiare, giorno dopo giorno, l’evolversi di questo triste evento che ha investito il globo intero.

Un certo numero di persone, al contrario, preferisce credere a coloro che con spudoratezza e una buona dose di ignoranza del settore specifico, promettono, come nuovi Messia, il miracolo in tempi brevi:” Risorgi mondo e riprendi il giusto passo nella lotta al virus e nella salvaguardia dell’economia”.

Pare, stando ai testi evangelici, che solo un certo Joshua sia riuscito a compiere questo miracolo, risuscitando una ragazzina solo pronunciando le famose parole aramaiche: “Talita Kum. (fanciulla, alzati)”.

Il numero di contagi che da noi sembra essere elevato, trova la sua giustificazione nella diligenza applicata alla prevenzione, fatto che ha suggerito di estendere i controlli a molte più persone rispetto alle altre nazioni europee che solo ora, copiando il metodo Italiano, si rendono conto della reale consistenza del problema corona virus in casa loro.

Il fatto che questa evenienza negativa non potesse essere previsto è un dato certo, così come non si sono potute prevedere la tragedia delle torri gemelle o altri eventi che hanno modificato le abitudini delle persone ad ogni latitudine. Forse, e dico forse, si è sottovalutato il significato della globalizzazione in campo sanitario. Tutto circola con velocità impressionante, batteri e virus compresi.

La scienza si sta adoperando in ogni parte del mondo per trovare un vaccino e una terapia efficaci contro questo virus, ma ci vorrà tempo. Nel frattempo, se non ci si lascerà prendere dal panico, la situazione sarà destinata a regredire. Oggi nessuno è in grado di stimare i tempi di uscita da questa epidemia. L’importante è che non si inneschi nelle persone il panico immotivato. La paura è giustificata perché porta a difendersi da questo virus ben determinato e ad ottemperare ai consigli dati dagli esperti, mentre il panico innesca un processo di confusione verso qualcosa di indeterminato e porta fatalmente al caos.

In Cina, il regresso del Covid 19 è iniziato grazie alle drastiche misure adottate dal governo centrale. Pertanto, se le autorità e gli specialisti in virologia opteranno per soluzioni simili a quelle cinesi che stanno dando frutti, sarà bene che con tutta la pazienza necessaria, anche da noi ci si adegui alle direttive ufficiali che verranno diffuse, con la certezza che l’attuazione dei consigli dati costituisce una buona prevenzione al diffondersi dell’infezione.

Nel contempo, auspichiamo che vengano prese anche le misure atte a prevenire il crollo dell’economia per l’immotivata paura che in alcuni stati si è ingenerata, supportata dai numeri di persone positive riscontrati in Italia. Mano a mano che i controlli, sempre più capillari e su vasta scala si effettueranno nelle altre nazioni, dentro e fuori la UE, diminuirà anche la paura nei confronti dei nostri prodotti e la situazione si appianerà.

Comprenderanno che i virus viaggiano con le persone e non certamente con le merci.

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