Una modalità ben studiata: due colpi al giorno, poi un giorno di riposo. E riprendeva a commettere furti nelle abitazioni tra Sorisole e Ponteranica. In totale dal 20 gennaio al 4 febbraio avrebbe messo a segno ben sedici furti in abitazione che gli hanno resto poco più di 100 mila euro in gioielli, orologi, preziosi vari e contanti.
A questa somma si devono aggiungere i danni agli immobili provocati per accedere all’interno delle abitazioni colpite. L’Arsène Lupin è un ventenne albanese, senza fissa dimora, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo della presentazione alla Polizia Giudiziaria ad una stazione dei Carabinieri dell’hinterland Milanese dove è stato arrestato venerdì 6 marzo.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica dal sostituto procuratore Chiara Monzio Compagnoni e sviluppate dai carabinieri della Stazione di Villa d’Almè in Sorisole che fanno riferimento al capitano Modena.
Il ventenne arrivava sui luoghi dei furti con un’auto intestata a un prestanome ora deferito in stato libertà per favoreggiamento personale. Grazie alle telecamere sparse sul territorio e in alcune abitazioni private, i carabinieri sono riusciti a risalire al ventenne che il 6 febbraio scorso era stato arresto in flagranza dalla Stazione Carabinieri di Ponte San Pietro per tentato furto aggravato in abitazione a Brembate di Sopra. Grazie a quell’auto “pulita” intestata ad un prestanome i carabinieri sono riusciti a ricostruire l’intero iter dei colpi e ad arrestarlo. Il ventenne è ora al carcere di San Vittore a Milano.
La sera del 6 febbraio scorso il giovane era stato fermato con un’attrezzatura composta da una mazza, uno zainetto contenente tre cunei in
acciaio con “mazzetta” e il mazzo di chiavi di un’abitazione.