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In attesa della zona rossa

Sirene, vuoto, sguardi smarriti, parenti confinati in ospedale: Nembro, paese sospeso

Una quotidianità completamente nuova per i quasi 12.000 abitanti.

Nembro

La sirena dell’ambulanza, quel suono intermittente che di solito è un segnale eccezionale in un paese, è diventato quasi famigliare. Le strade deserte, i cartelli ai negozi che annunciano l’Ordinanza, gli sguardi smarriti dei pochi che osano uscire. Lo scontrino numero 4 del panificio dietro casa alle 10.45 del mattino.

Una quotidianità completamente nuova per i quasi 12.000 abitanti.

L’angoscia più grande è per i parenti che sono confinati soli negli ospedali: “Non possiamo nemmeno stare vicino ai nostri cari, sappiamo che è una decisione giusta e preventiva ma è comunque molto triste”.

Simona racconta che suo padre è stato ricoverato da 5 giorni in terapia intensiva e per questo sua madre è in quarantena a casa, entrami i suoi genitori hanno superato gli 80 anni, non sono abituati a vivere isolati e soli e lei fa la spola tra l’ospedale e la casa di sua madre: “Faccio la spesa per lei ma la lascio fuori dalla porta, le sorrido dalla finestra e la rassicuro al telefono ma non è facile. Mio padre – continua – è stato ricoverato per tampone positivo da 5 giorni a Seriate e io faccio la notte insieme a lui perché è molto agitato e non respira da solo, voglio esserci se dovesse peggiorare”.

Le testimonianze degli abitanti di Nembro assomigliano a quelle di altri paesi, solo sembrano essere più numerose che altrove.

L’incertezza della zona rossa porta a cambiare la propria visione del mondo, le pattuglie dei carabinieri, che fino a poco tempo fa erano considerate di normale controllo, da qualche giorno sono simbolo di una imminente chiusura dei confini. Ed è strano, riflettere sul significato del “confine”.

Bimbo compiti

Noi, una società oggi abituata a non fare caso ai confini, dove i confini sono quasi annullati, dove si circola in Europa senza limiti, dove la libertà di muoversi è totale. Adesso il confine di un paese di residenza diventa un “bordo”.

Le persone nella ancora non certa zona rossa ricevono messaggi da chi è “fuori”, e la sensazione è quella di far parte di una selezione, di una porzione di popolazione che in qualche modo è diversa perché vive in un determinato luogo.

I bambini fanno scuola con l’ipad, gli insegnanti si collegano e fanno lezione per non perdere del tutto il contatto con loro. I bambini vivono questa strana situazione con migliore spirito di adattamento, sono più abituati a cambiare e le nuove disposizioni li incuriosiscono. La limitazione del non andare a scuola di traduce in un’aspettata vacanza forzata che li entusiasma, possono
scendere in cortile a giocare in un ritrovato spazio e tempo dei giochi elementari che era perduto.

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