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Beneficenza

La Treesse di Pedrengo dona 200 mascherine all’ospedale di Varese

L'azienda bergamasca attiva nel campo delle bonifiche ambientali ha raccolto l'appello del Comune di Varese

Duecento nuove mascherine FFP3 (quelle più efficaci, con un grado di sicurezza del 98%) per proteggere il personale medico sanitario sono state donate, nei giorni scorsi, dalla Treesse di Pedrengo al comune di Varese per destinarle all’Azienda socio-sanitaria territoriale dei Sette Laghi.

Per capire il valore del gesto, e dare un’ordine di grandezza, l’assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione della Regione Lombardia Davide Caparini nella conferenza stampa di ieri, in merito ai dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario e i medici di base lombardi, ha sottolineato che “ad oggi sono arrivati 1,5 milioni di mascherine dei 6 milioni ordinati e le stiamo cercando sul mercato internazionale. Priorità di consegna ai nostri operatori e poi alle farmacie ed ai venditori”.

In attesa che arrivino le dotazioni ordinate da Regione Lombardia, il bellissimo gesto di solidarietà dell’azienda bergamasca, che ha il suo core business nelle bonifiche ambientali, arriva fino agli operatori varesini che in questi giorni sono in prima linea per cercare di sconfiggere o quantomeno arginare il Coronavirus. “Sono mascherine che utilizziamo abitualmente per svolgere il nostro lavoro e di cui conserviamo grandi scorte nei magazzini -ha spiegato Riccardo Mereghetti, responsabile della Treesse, nella conferenza stampa raccolta dai quotidiani locali varesini (La Prealpina, Varesenews e Varesenoi.it)-. Ci è sembrato doveroso donarle ora che scarseggiano e gli ospedali ne hanno più bisogno”.

Lo stock di presìdi è arrivato tramite l’interessamento dell’assessore Fabrizio Lovato, che ha contattato l’azienda bergamasca e ha ottenuto subito una risposta positiva. “Molte aziende -ha detto Lovato-, specialmente quelle specializzate in bonifiche, hanno scorte di queste mascherine, e potrebbero condividere la propria eccedenza con chi ora manca totalmente di questo genere di protezioni. Non c’è bisogno di consegnarne quantitativi enormi: bastano dieci aziende che ne donano cinque ciascuna, e si fa già una dotazione di 50 mascherine per gli operatori sanitari”. E poi lancia un’appello affinché “le amministrazioni comunali diventino un punto di raccolta e si facciano tramite con le aziende che hanno scorte di questo tipo da donare a chi ha necessità”.

“Il dono di mascherine è quanto mai utile -ha detto il direttore generale dell’Asst Gianni Bonelli- naturalmente sappiamo che presto ne arriveranno dalla Regione, ma attualmente abbiamo a disposizione presìdi per una decina di giorni, tenendo conto che consumiamo circa duemila mascherine chirurgiche al giorno. Pertanto se altre aziende avessero nella propria disponibilità altri quantitativi saremmo ben lieti di ulteriori doni”.

Una catena di solidarietà in grado di rendere più efficiente la battaglia contro il coronavirus.

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