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Coppia di vaprio

Rubano televisori al DiPiù di Stezzano poi fuggono in auto: fermati e arrestati

Li inseguono dapprima la guardia giurata che li ha colti subito dopo il furto, poi i carabinieri di Treviglio che riescono a bloccarli a Canonica d'Adda

Nella notte tra lunedì e martedì, i carabinieri della Sezione radiomobile del Norm della Compagnia di Treviglio hanno arrestato un 53enne di Vaprio d’Adda e la moglie di 44 anni, nata a Cernusco sul Naviglio, entrambi residenti a Vaprio, sorpresi da una guardia giurata mentre rubavano alcuni televisori e un monopattino elettrico, il cui valore commerciale si aggira sugli 800 euro, al Supermercato Di Più di Stezzano.

Alle 21.50, alla Centrale Operativa del Comando di Treviglio arriva la richiesta di intervento da parte della guardia giurata che, accortasi del furto, ha invano cercato di fermare gli autori e iniziato a inseguirli mentre scappano a bordo di un Mercedes nera.

L’equipaggio in servizio di pronto intervento dei carabinieri si trova a pochi chilometri, proprio nella direzione di fuga dei malfattori, il cui percorso viene costantemente indicato al 112 dalla guardia giurata stessa.

Con manovre azzardate e ad altissima velocità i due  riescono momentaneamente a far perdere le proprie tracce alla vettura che li segue tra Osio Sotto e Boltiere. Ma i carabinieri, intuendo che possano essere residenti fuori Bergamo, nel Milanese, si posizionano nei pressi del ponte di Canonica d’Adda rintracciando e bloccando così la Mercedes nera con i due fuggiaschi.

Durante la perquisizione i militari trovano e sequestrano diversi strumenti per lo scasso, alcuni guanti e passamontagna, torce elettriche a led e anche due palanchini (sbarre d’acciaio usate come leva per spostare blocchi di pietra o altri carichi pesanti), di cui uno occultato sotto al tappetino del sedile anteriore destro.

La merce rubata invece era stata  abbandonata poco fuori l’esercizio commerciale, è stata recuperata e riconsegnata al responsabile del supermercato.

I due arrestati sono stati trattenuti per la notte nelle celle di sicurezza del Comando di Treviglio in attesa della celebrazione del processo con rito direttissimo fissato al Tribunale di Bergamo.

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