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La lettera

“Papà in terapia intensiva con Coronavirus, mamma 80enne a casa influenzata: né cure né tampone”

"Ci hanno classificato come persone a rischio contatto diretto e ci hanno messo in quarantena, ma nessuno viene a controllare, a chiedere come stiamo. Intanto hanno fatto il tampone a tutta la giunta regionale per un assessore positivo ma asintomatico"

Sono a casa dei miei genitori da venerdì pomeriggio, in autoisolamento. Mio padre è ricoverato in terapia intensiva in una clinica cittadina di Bergamo con gravi problemi polmonari, mia madre ha la febbre da dieci giorni.

Ho chiamato l’Ats, mi hanno fatto solo domande a scopo statistico. Quanti eravamo in casa, la residenza, il nome del familiare positivo al test per il Covid-19 (mio padre), se avevamo avuto contatti con la zona rossa, dove lavoravo.

Quando ho chiesto il tampone per mia madre ottantenne che presenta sintomi influenzali importanti mi hanno detto che dovevamo chiedere al 112. Così ho fatto, ma a quanto pare il tampone era impossibile da fare e avrei dovuto chiamare il numero di emergenza solo in presenza di una crisi respiratoria grave. Devo fare io da medico a mia madre.

Per fortuna abbiamo uno zio medico che ci segue per telefono. Ci hanno classificato come persone a rischio contatto diretto e ci hanno messo in quarantena, ma nessuno viene a controllare, a chiedere come stiamo, i farmaci e la spesa ce li portano i familiari che sono costretti a lasciarceli fuori dalla porta di casa per evitare contatti. Tengo a dire che ho la massima stima per il personale medico e infermieristico del pronto soccorso e del reparto di terapia intensiva in cui è ricoverato mio padre.

Stanno tutti lavorando alacremente, ma quando ho letto che un assessore lombardo era stato trovato positivo e avrebbero fatto il tampone a tutta la giunta, anche se asintomatica, l’ho trovato scandaloso. I membri della giunta regionale non sono personale medico/infermieristico e per loro dovrebbero valere le stesse regole che valgono per tutti gli altri cittadini.

I medici che hanno in cura mio padre ci danno consigli su come trattarla, ma lo fanno per il lor buon cuore, non sarebbero tenuti a farlo, non è il loro lavoro.

Mia madre ottantenne, malata da 10 giorni e con il marito in terapia intensiva, si merita un trattamento migliore.

Lettera Firmata

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